Coronavirus, verso un nuovo decreto: le richieste del Cts al Governo

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“Le restrizioni nel weekend possono aiutare, anche se capisco possano non piacere, ma speriamo di essere all’ultimo miglio”. È quanto afferma su Rai Radio1 il noto virologo Fabrizio Pregliasco. “Il lockdown prolungato – aggiunge il professore – sarebbe più efficace e rapido ma mi rendo conto anche che sarebbe insopportabile. Forse potrebbe essere molto efficace anche un coprifuoco anticipato, alle 20 o alle 21″. Entro venerdì il governo Draghi deciderà di inasprire le misure restrittive. In quale direzione, tra le varie ipotesi trapelate, non è ancora certo. Quanto appare sicuro, invece, è che l’Esecutivo modificherà il Dpcm del 2 marzo.

I membri del Comitato tecnico scientifico, interpellati dai ministeri, sono stati molto categorici nell’esporre le loro preoccupazioni e le loro soluzioni. Non è sul tavolo, al momento, l’ipotesi di un secondo lockdown generalizzato. È quanto affermano diverse fonti di governo. Il Cts, che ieri si è pronunciato su nuove strette, in particolare nei weekend, non avrebbe chiesto un lockdown nazionale, considerato che attualmente la situazione varia tra le diverse Regioni. Le valutazioni del Governo nei prossimi giorni dovrebbero dunque concentrarsi sulle ipotesi messe sul tavolo dagli esperti.

I membri del Comitato tecnico scientifico, interpellati dai ministeri, sono stati molto categorici nell’esporre le loro preoccupazioni e le loro soluzioni. Non è sul tavolo, al momento, l’ipotesi di un secondo lockdown generalizzato. È quanto affermano diverse fonti di governo. Il Cts, che ieri si è pronunciato su nuove strette, in particolare nei weekend, non avrebbe chiesto un lockdown nazionale, considerato che attualmente la situazione varia tra le diverse Regioni. Le valutazioni del Governo nei prossimi giorni dovrebbero dunque concentrarsi sulle ipotesi messe sul tavolo dagli esperti.

Questo quadro, che sembra ricalcare quanto già vissuto 365 giorni fa, trova d’accordo molti esperti consapevoli che la curva epidemiologica va arrestata prima. In più adesso c’è l’arma del vaccino, già somministrato al personale sanitario, a molti anziani e anche a parte di insegnanti ed educatori. “Siamo alla terza ondata, o almeno ad un rigurgito della seconda. Abbiamo dati in crescita dal 20 febbraio con ricoveri e terapie intensive sempre più piene, il che fa pensare ad un possibile picco alla fine di marzo. I modelli matematici per i contagi ci dicono che rischiamo di arrivare anche a 40mila al giorno”, spiega a proposito ancora Pregliasco.

“Un piano preciso”

A Pregliascoigi fa eco Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova, che sottolinea come “non si vaccina quando c’è alta trasmissione del virus perché così facendo si favorisce l’emergere di varianti resistenti al vaccino. Per questo – dice – credo che il provvedimento sul tavolo del Cts vada nella direzione giusta, cercare di spegnere la trasmissione e cercare di vaccinare più persone possibili”. Per Crisanti, però, “è improponibile un lockdown generalizzato seguito da altro lockdown. Ci vuole un piano chiaro preciso e che sia l’ultimo. Per farlo serve un piano nazionale per il monitoraggio delle varianti e potenziare il sistema di sorveglianza perché anche se tra qualche mese saremo vaccinati, non sarà così nel resto del mondo e dobbiamo assicurare agli italiani la possibilità di potersi spostare all’estero”.

“La vaccinazione va avanti”

“Se chiedete la mia posizione su un lockdown nazionale, penso che adesso non serva qualcosa di generalizzato. Vanno guardati i dati di settimana in settimana. Sicuramente un rafforzamento di alcune misure è necessario. Nel frattempo la vaccinazione va avanti”, dice il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. “Non sono favorevole a un lockdown generalizzato ma a misure chirurgiche più o meno ampie a seconda delle aree, aspetterei che si pronunci il Cts. Un rafforzamento in alcune aree del Paese vi è già stato con le nuove Regioni che hanno cambiato colore”.

Le richieste del Cts all’Esecutivo

  • Rafforzare le misure nelle zone gialle;
  • zone rosse locali con misure più stringenti;
  • chiusure nei weekend (zona rossa come a Natale);
  • ridurre incidenza per ristabilire il tracciamento dei contatti;
  • velocizzare la trasmissione dei dati per evitare valutazioni su dati vecchi;
  • estendere campagna vaccinale e in tempi più brevi possibile;
  • no lockdown nazionale, sì Italia a colori (con misure rinforzate).
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