Coronavirus: zona rossa a Torano Castello, Diritti Civili presenta querela

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha presentato una querela nei confronti della Regione Calabria e della presidente Jole Santelli, rispetto alla decisione di quest’ultima di prorogare l’indicazione di “zona rossa” per il comune di Torano Castello, il centro in provincia di Cosenza dove si trova la Rsa “Villa Torano” al centro di un focolaio di coronavirus.

Il paese è l’unico rimasto in “zona rossa” fino al 10 maggio. Secondo Corbelli, che ipotizza una serie di reati, “il comune calabrese di Torano Castello, con zero contagi nella popolazione di quasi 5.000 abitanti, al di là dei pochi casi dei positivi, dipendenti e familiari collegati tutti alla Rsa Villa Torano e, per fortuna, in molti casi già guariti, da ventitré giorni, è un paese immotivatamente chiuso e blindato, con tutta la popolazione imprigionata in casa, con gravissimi disagi per le famiglie, i bambini, i malati, gli anziani, i disabili e i lavoratori tutti”. Corbelli ritiene che il comune sia “posto sotto assedio sulla base di un dato falso, sul numero reale dei contagiati del nostro comune, così come viene riportato nella motivazione dell’ordinanza della Presidente della Regione, Jole Santelli. Per questo, dopo aver in tutti questi giorni, cercato in ogni modo, con un continuo, rispettoso scambio di messaggi, di far capire alla Governatrice Santelli la grande ingiustizia e la gravità della situazione – prosegue – ho deciso, per difendere i diritti calpestati della nostra comunità, di presentare, personalmente, un minuto dopo che sarò di nuovo un cittadino libero, alle competenti Procure della Repubblica di Cosenza e di Catanzaro una denuncia querela, ipotizzando i reati di sequestro di persona aggravato, abuso di potere, falso ideologico, danni morali e materiali”. Il leader del Movimento Diritti Civile ha anche spiegato: “Sono e resto un garantista convinto e non condanno anzitempo nessuno. Chiedo solo alla magistratura competente di valutare se per la vicenda della ingiustificata e immotivata chiusura di Torano si siano consumati dei reati, da me ipotizzati, e nel caso individuare i vari responsabili, ai diversi livelli, e procedere contro di loro”.

Il paese è l’unico rimasto in “zona rossa” fino al 10 maggio. Secondo Corbelli, che ipotizza una serie di reati, “il comune calabrese di Torano Castello, con zero contagi nella popolazione di quasi 5.000 abitanti, al di là dei pochi casi dei positivi, dipendenti e familiari collegati tutti alla Rsa Villa Torano e, per fortuna, in molti casi già guariti, da ventitré giorni, è un paese immotivatamente chiuso e blindato, con tutta la popolazione imprigionata in casa, con gravissimi disagi per le famiglie, i bambini, i malati, gli anziani, i disabili e i lavoratori tutti”. Corbelli ritiene che il comune sia “posto sotto assedio sulla base di un dato falso, sul numero reale dei contagiati del nostro comune, così come viene riportato nella motivazione dell’ordinanza della Presidente della Regione, Jole Santelli. Per questo, dopo aver in tutti questi giorni, cercato in ogni modo, con un continuo, rispettoso scambio di messaggi, di far capire alla Governatrice Santelli la grande ingiustizia e la gravità della situazione – prosegue – ho deciso, per difendere i diritti calpestati della nostra comunità, di presentare, personalmente, un minuto dopo che sarò di nuovo un cittadino libero, alle competenti Procure della Repubblica di Cosenza e di Catanzaro una denuncia querela, ipotizzando i reati di sequestro di persona aggravato, abuso di potere, falso ideologico, danni morali e materiali”. Il leader del Movimento Diritti Civile ha anche spiegato: “Sono e resto un garantista convinto e non condanno anzitempo nessuno. Chiedo solo alla magistratura competente di valutare se per la vicenda della ingiustificata e immotivata chiusura di Torano si siano consumati dei reati, da me ipotizzati, e nel caso individuare i vari responsabili, ai diversi livelli, e procedere contro di loro”.
Redazione Calabria 7

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