Correre della droga arrestato a Villa, stava per imbarcarsi per la Sicilia: in auto oltre 60 chili di hashish

Nel bagagliaio posteriore sono stati trovati dei borsoni neri contenenti sostanza stupefacente. Il giovane è stato arrestato e portato in carcere

La Polizia di Reggio Calabria ha  arrestato, nella flagranza di reato, un uomo di nazionalità italiana, A.L. di 28 anni indiziato  di detenzione e trasporto illecito di sostanza stupefacente, aggravati dall’ingente quantità. Nello specifico, personale della Squadra Mobile di Reggio Calabria si trovava impegnato a Villa San Giovanni, presso gli imbarcaderi dei traghetti diretti in Sicilia.

In coda ai traghetti per la Sicilia

In coda ai traghetti per la Sicilia

Il personale di pattuglia si avvedeva subito del fatto che, a bordo di una macchina in coda insieme ad altri veicoli tutti in procinto di imbarcarsi sulla nave, vi era un uomo il quale mostrava un atteggiamento già particolarmente teso e nervoso e, alla vista di un’auto della Polizia di passaggio, si era mostrato ulteriormente preoccupato ed impaziente di salire sul traghetto. Gli agenti della Squadra Mobile si erano prontamente avvicinati e lo avevano invitato a declinare le proprie generalità, oltre a fornire i documenti della vettura e la propria patente di guida. In tale circostanza la reazione scomposta dell’uomo, da subito estremamente insofferente, aveva definitivamente confermato i sospetti insorti negli investigatori, inducendoli ad effettuare una perquisizione personale al conducente, poi estesa anche al veicolo.

La droga nascosta nel bagagliaio

Nel corso di tale attività di Polizia Giudiziaria venivano così rinvenuti nel bagagliaio posteriore della vettura due voluminosi borsoni neri contenenti la sostanza stupefacente che, dopo il disbrigo delle formalità di rito connesse all’arresto ed agli esami della Polizia Scientifica, risultava pari a kg. 64,8 di hashish e kg. 1,1 di marijuana.
L’intera operazione veniva coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e, successivamente all’arresto, A.L. veniva tradotto presso la casa circondariale di Arghillà a Reggio Calabria. Il suo arresto veniva quindi convalidato dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria che disponeva a suo carico la misura cautelare in carcere.

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