La Procura di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti dell’avvocato Marcello Manna, attuale sindaco di Rende ed ex presidente della Camera penale di Cosenza, e del giudice Marco Petrini (già sospeso dalle funzioni e condannato in primo grado a quattro anni e quattro mesi nel processo celebrato con rito abbreviato), nell’ambito di un altro filone dell’inchiesta denominata “Genesi” sul presunto aggiustamento di un processo in Corte d’Appello a Catanzaro. Nei confronti dei due indagati l’accusa contestata dal pm Francesca Fittipaldi è corruzione in atti giudiziari. Il loro destino verrà deciso il prossimo 24 marzo nel corso dell’udienza preliminare che si terrà dinnanzi al gup di Salerno Carla Di Filippo.
Le accuse di Petrini, la difesa di Manna
Le accuse di Petrini, la difesa di Manna
Secondo l’ipotesi accusatoria, Petrini (difeso dall’avvocato Francesco Calderara) avrebbe ricevuto da Manna (assistito dagli avvocati Armando Veneto e Paolo Carbone) cinquemila euro al fine di decretare l’assoluzione nel processo d’appello del boss di Rende Francesco Patitucci, accusato di concorso nell’omicidio di Luca Bruno (ritenuto il reggente dell’omonimo clan di Cosenza) e condannato in primo grado a 30 anni di reclusione. In sede di incidente probatorio Petrini aveva confermato di aver ricevuto denaro dall’avvocato Manna ma il legale cosentino aveva respinto ogni accusa evidenziando a sua difesa le contraddizioni emerse nel racconto del giudice. A rendere ancora più complicata la vicenda anche un filmato girato dalla Guardia di finanza allegato agli atti dell’inchiesta. In questo video si vede Manna consegnare una cartella a Petrini. Sul contenuto è ancora mistero e le dichiarazioni fornite dai due indagati agli inquirenti sono diametralmente opposte.