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Corsi e gli attacchi scomposti a C7: “Caro ragioniere, il nostro partito di riferimento è la legalità”

Il concorso per nominare il capo dei vigili urbani di Catanzaro e le farneticazioni del consigliere comunale: ecco perché ce l'ha con Calabria7

Catanzaro è una città tutta da scoprire. Oggi, martedì 1 agosto 2023, ho scoperto che tra i banchi del Consiglio comunale c’è un tale Antonio Corsi. Sono sincero, pur occupandomi di politica e seguendo spesso le sedute dell’assemblea presieduta da Gianmichele Bosco, ignoravo l’esistenza di questo signore che mi dicono si faccia chiamare Gionni e che di professione fa il ragioniere in una nota azienda della città. Di rientro dalle ferie mi è capitata sotto gli occhi una mail recapitata dall’ufficio stampa del Comune di Catanzaro al nostro indirizzo. Una nota come tante altre che, tuttavia, ha attirato la mia attenzione perché, nelle righe finali, questo signore nell’interpretare a modo suo il parere dell’Anac sul concorso per la nomina del comandante dei vigili si è fatto scivolare la penna accusando Calabria7 di aver orchestrato una campagna di stampa per fare inceppare il concorso chiamando in causa Fabio Celia che, oltre a essere il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, è anche l’editore del giornale che mi pregio di dirigere.

“Il nostro partito di riferimento è la legalità”

“Il nostro partito di riferimento è la legalità”

A scanso di equivoci al ragioniere Corsi rammento che Calabria7 è un giornale libero, neutrale e indipendente. Il proprietario è Fabio Celia che, ancor prima di un politico, è un imprenditore e come tale sa che la credibilità di un giornale si gioca quotidianamente sulla capacità di non fare sconti ad alcuno, non girarsi mai dall’altra parte e avere il coraggio di scrivere di tutto e di tutti seguendo i fatti e inseguendo la verità. Il nostro partito di riferimento è quello della legalità, la nostra stella polare. Amiamo andare oltre la notizia, approfondire, raccontare, denunciare, fare domande, soprattutto quelle scomode.  Non ci piacciono i salotti e non ci facciamo strumentalizzare. Da nessuno. Destra, sinistra, centro. Se non ci crede lo chieda a chi politicamente lo ha inventato, ovvero Mimmo Tallini; se non si fida chieda lumi a Sergio Abramo che per anni ha sostenuto; se non bastasse ancora si rivolga al professore Valerio Donato per il quale si è candidato salvo poi girargli le spalle per diventare capogruppo di sé stesso e di una delle tante listarelle che stanno un po’ da una parte, un po’ dall’altra, un po’ in mezzo tra ambiguità, strabismo e opportunismo. Ho citato tre politici con i quali nel recente passato non siamo stati certamente magnanimi. Potrei aggiungerne nella lista tantissimi altri: da Nicola Fiorita fino ad Antonello Talerico per rimanere nel perimetro della maggioranza oppure l’ex assessore Francesco Talarico, i Brutto (padre e figlio) e altri ancora. Un elenco infinito. Mai e poi mai abbiamo permesso ad alcuno di utilizzare C7 come una clava. Forse lei, aizzato da qualcuno, vorrebbe farlo per “bastonare” qualche scomodo avversario politico. Noi non glielo permetteremo, ragionier Corsi. Se magari il suo obiettivo è quello di intaccare la credibilità di Calabria7, nemmeno spalando merda per i prossimi mille anni potrebbe riuscirci. La nostra autorevolezza è quella di un giornale rispettato negli ambienti che contano e di cui, evidentemente, lei non ne fa parte.

Calabria7 e il concorso per capo dei vigili

Si informi sulla storia di Calabria7 e su quella di ognuno di noi. Qui lavora gente con la schiena dritta, che non ha padre-padrone, non si fa imbavagliare e non ha paura dei poteri forti. Prima di scrivere certe fesserie (perché tali sono) le suggerisco di leggere bene e riflettere non fino a cento ma fino a mille: Calabria7 non ha orchestrato alcuna campagna stampa e quello che lei sostiene nella sua nota è un’accusa gravissima che infanga tutti noi. Nei link in basso a questo editoriale troverà anche i pezzi scritti sul concorso per nominare il comandante dei vigili urbani di Catanzaro: due, in particolare, con i quali abbiamo sollevato dei quesiti. Bene ha fatto il sindaco Fiorita a rivolgersi all’Anac per fugare ogni dubbio. L’Anticorruzione ha detto che non c’è alcun conflitto d’interesse ma ci ha dato ragione invitando l’Amministrazione a valutare le ragioni di opportunità. Nell’interesse di tutti i protagonisti di questa vicenda: i commissari e i candidati. Diradare tutte le ombre è sinonimo di trasparenza. Si chiama legalità e dovrebbe essere la stella polare di tutti. A tal proposito in questi giorni di agosto, forse avrà tanto tempo per leggere. Giusto per rinfrescarsi la memoria su come andavano le cose in questa città le suggerisco come lettura le carte dell’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro, nome in codice Glicine. Io l’ho fatto stamattina e ho capito i motivi di qualche scomposto e isolato attacco a Calabria7. Diceva Andreotti che lei da ex scudocrociato conoscerà bene: a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.

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La replica di Corsi

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la replica del consigliere comunale Antonio Corsi:

“Alla luce delle parole, piene di livore, utilizzate dal direttore responsabile, nella persona del sig. Mimmo Famularo, non può che evincersi come il sottoscritto – preme evidenziare – nella propria qualità di consigliere di minoranza, abbia colto nel segno. Una premessa d’obbligo. Chi scrive, facendo esclusivo uso della dialettica politica, non può accettare alcun tentativo di essere imbavagliato, denigrato (sarà mai una deminutio essere ragioniere?) ed intimidito da parte di chi brandendo la spada della Legalità ostenta di avere (bontà sua!) le carte dell’inchiesta denominata “Glicine”, dove il nome del sottoscritto non compare mai e dove non v’è alcuna intercettazione che lo riguarda, dimenticando (volutamente) che la stessa inchiesta Glicine è una costola di Basso Profilo, dove, semmai, a comparire è il nome dell’editore di riferimento della testata!”.

“Chi scrive non ha MAI avuto alcun motivo di risentimento (e non potrebbe essere diversamente) nei confronti della testata in indirizzo. Semmai, è l’ANAC, nella nota inviata all’Amministrazione comunale in data 26 luglio 2023, a richiamare, tra le righe, proprio Calabria7 – sconfessando così il teorema riportato negli articoli pubblicati in data 6 ed 8 giugno 2023 – allorché ha specificato come ‘spetta all’amministrazione valutare se, in considerazione del tenore delle notizie di stampa, superiori ragioni di opportunità giustifichino eccezionalmente la sostituzione del presidente della commissione…’.”

“Mi sia concessa poi la possibilità di mettere ordine alla confusione ed alle informazioni distorte presenti nell’editoriale, oggetto della presente replica, che si palesa come l’eco alla replica scomposta (e che nulla ha di politico!), pubblicata in pari data ed a firma del collega consigliere comunale sig. Fabio Celia.
Chi scrive sin dal lontano 2013 non ha mai avuto nulla in comune (politicamente parlando) col duo Abramo-Tallini. La mia storia personale è arcinota. Sono stato sempre e fieramente all’opposizione di entrambi, anche quando nel 2017 mi candidai al Consiglio Comunale non venendo eletto in prima battuta. Successivamente, quando subentrai al consigliere Brutto, sono rimasto sempre tra i banchi dell’opposizione in maniera responsabile. Stesso dicasi per quanto mi contraddistingue da giugno del 2022, dove una “listarella”, così etichettata dal direttore Famularo, ha espresso il sottoscritto. Ebbene, caro direttore, a contraddistinguere una lista sono le qualità umane e morali dei suoi componenti, non certo il peso dei numeri e degli sponsor! Evidentemente a chi ha concepito ‘Volare alto’ non piace vincere facile!
Esercitare il ruolo di consigliere di opposizione in maniera responsabile significa essere dalla parte della città, dei cittadini, girando a largo dalle facili prebende. Ed è quanto mi contraddistingue”.

“A ciò si aggiunge una valutazione politica suscitata dalle “riflessioni” contenute in sede di editoriale. Lo scrivente può rivendicare, senza “se” e senza “ma”, di aver sostenuto il prof. Valerio Donato, unitamente alla sua lista, anche in sede di ballottaggio. Quel ballottaggio – si badi bene – dove i tanto vituperati Tallini e Abramo, unitamente ad Antonello Talerico, hanno sostenuto (in maniera incisiva e decisiva) Nicola Fiorita. Un sostegno, a tutt’oggi, in essere e destinato a crescere numericamente! Il consigliere comunale (di maggioranza) Celia ed il direttore Famularo questo lo sanno? Sono consapevoli che Abramo e Tallini sono compagni di squadra del consigliere Talerico e sono praticamente i soci di maggioranza di Fiorita e del PD?”.

La controreplica del direttore Famularo

Ragioniere Corsi, premesso che la sua replica sarebbe stata pubblicata a prescindere, per dovere di cronaca e giusto per non permetterle di fuorviare i fatti, preciso che non è il nome di Fabio Celia a comparire nelle carte di Glicine, ma è il suo, ovvero quello di Antonio Corsi. Finora non lo avevamo scritto pubblicamente non perché fosse un reato ma semplicemente per nostra prassi. Come molti sapranno, non citiamo i nomi delle persone che – allo stato dei fatti – non risultano indagate. Qualche altra testata ha correttamente fatto il suo nome riportando gli atti dell’inchiesta. Come fanno i giornalisti non asserviti e che non si limitano a riportare comunicati stampa, le suggeriamo di procurarsi le carte per avere prova di quanto sosteniamo. Tanto le dovevo dire, caro ragioniere. A lei ho già dedicato troppo tempo e adesso può tranquillamente adire le vie legali. Non sono certamente le querele temerarie a farci paura.

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