Torna a farsi sentire il Comitato cosentino Alberi verdi.
In un comunicato gli ambientalisti denunciano che “due alberi risultano ingabbiati da un locale del centro, che ha pensato bene di chiudere con pareti e tetto la pedana installata pochi mesi fa.
In un comunicato gli ambientalisti denunciano che “due alberi risultano ingabbiati da un locale del centro, che ha pensato bene di chiudere con pareti e tetto la pedana installata pochi mesi fa.
È quanto accade nel centro di Cosenza, popolato da tante attività di ristorazioni che allietano la movida e che troppe volte non sono rispettose degli spazi e dei beni comuni.
La pedana, che ha eliminato molti parcheggi in una zona centralissima, è stata realizzata l’estate scorsa e durante i lavori ci eravamo accorti che aveva inglobato le aiuolette di due alberi del marciapiede.
Pochi giorni fa, invece, con la copertura e la ‘recinzione’ apportate alla pedana piena di sedie e tavolini, ci siamo accorti che qualcuno aveva chiuso i due soliti alberi nel box di plastica che dovrebbe riparare gli avventori dal freddo.
Gli alberi moriranno perché non ricevono più né aria, né acqua e inoltre dovranno sopportare anche il calore delle stufe che sono state sistemate nel box.
IL DIRITTO DI VIVERE
Gli alberi sono di tutti, così come le strade, i marciapiedi, i parcheggi che non ci sono più, nessuno ha il diritto di farli morire perché sono beni che appartengono ai cittadini.
Questi abusi che siamo costretti a subire in città ormai da diversi anni perché non c’è più il rispetto delle regole, né c’è chi dette regole le fa rispettare, ci indignano e amareggiano e dimostrano che la società cosentina è allo sbando, non comprende o sottovaluta l’importanza degli alberi e soprattutto ognuno si sente padrone di fare quello che vuole con i beni di tutti.
Prima che muoiano – conclude Comitato Alberi Verdi – chiediamo che chi di dovere intervenga per ripristinare lo status quo ante e ridare agli alberi l’aria di cui hanno bisogno. Nel contempo, informiamo e invitiamo tutti i cittadini che hanno ancora una coscienza civica a boicottare tutte le attività commerciali e di ristorazione che non rispettano l’ambiente.”