Cosenza, Apicella apre il dialogo con le forze sindacali

É con i segretari generali dei tre sindacati confederali – Umberto Calabrone (Cgil),  Giuseppe Lavìa (CISL) e Roberto Castagna (UIL) – che la commissione crescita economica urbana, con competenza in tema di imprenditorialità e lavoro giovanile, ha avviato un confronto in tema di politiche attive del lavoro. Ad aprire l’incontro dedicato, la presidente dell’organo consiliare Annalisa Apicella la quale, seguendo le linee programmatiche del nuovo corso della commissione che guida da poco meno di un mese, tocca una problematica delicata, dalle evidenti implicazioni sociali, avvalendosi anche del contributo del collega Andrea Falbo, che in materia di politiche per il lavoro ha specifica delega del Sindaco.

«Occuparci tutti insieme del nostro territorio e dei suoi problemi, ma anche delle sue potenzialità, mettendo al centro le persone e il loro stare bene: questo deve essere l’obiettivo – esordisce Annalisa Apicella. La sfida è riuscire a coinvolgere le forze più vitali nella costruzione di un modello di comunità che abbia un maggiore potenziale di inclusione sociale. Rendere i nostri centri più aperti, più vivaci, creando fermento culturale e sollecitando costantemente l’interesse di tutti verso le questioni che incidono sulla quotidianità di tutti, sulla base di un’idea del lavorare insieme».

«Occuparci tutti insieme del nostro territorio e dei suoi problemi, ma anche delle sue potenzialità, mettendo al centro le persone e il loro stare bene: questo deve essere l’obiettivo – esordisce Annalisa Apicella. La sfida è riuscire a coinvolgere le forze più vitali nella costruzione di un modello di comunità che abbia un maggiore potenziale di inclusione sociale. Rendere i nostri centri più aperti, più vivaci, creando fermento culturale e sollecitando costantemente l’interesse di tutti verso le questioni che incidono sulla quotidianità di tutti, sulla base di un’idea del lavorare insieme».

«Se è vero che  la provincia di Cosenza e la nostra città segnano una fase di ripresa economica, lo è altrettanto che al MISE si è registrata a fine 2018 l’apertura di ben 138 tavoli di crisi con 200.000 lavoratori a rischio licenziamento». È sul terreno dei dati reali che prosegue la presidente Apicella, anche quando delinea il gap formativo che a Cosenza non è di poco conto, «dall’esame dei dati ottenuti dal settore Welfare emerge che, su 800 persone, meno della metà ha richiesto di essere avviata a percorsi lavorativi e, soprattutto, il livello di formazione professionale, tra i 18 e i 45 anni, è drammatico». Ne deriva una esigenza di formazione, anche specialistica, che è avvertita da tutti gli attori riuniti al tavolo della commissione consiliare, «cominciando da una alfabetizzazione informatica che – riferisce Andea Falbo – è a livelli davvero molto bassi».

«C’è bisogno – aggiunge il delegato del Sindaco alle politiche attive per il lavoro, che  schematicamente riassume i servizi e  l’impegno dello Sportello Sviluppo e Lavoro, giovane creatura di questa Amministrazione comunale – di una rinnovata collaborazione, nel segno della competenza, con tutte quelle forze territoriali, che possano realmente contribuire a tracciare percorsi consapevoli di approccio all’imprenditorialità e offrire nuovi stimoli  alla creazione di lavoro».

L’invito alla collaborazione trova pronte le tre forze sindacali confederali che richiamano il protocollo firmato nel 2012, ben disponibili a farlo uscire dal cassetto e renderlo più concretamente operativo.  «Il metodo ancor prima del merito»: partono da questa comune convinzione i tre segretari generali – Calabrone, Castagna e Lavìa  – che, applicata ad alcune delle questioni più urgenti, diventa confronto sul finanziamento di 90 milioni che il CIPE ha destinato al centro storico di Cosenza, «comporterà l’individuazione di tanta manodopera e un’attenzione alla gestione degli appalti – dice Calabrone – nel rispetto del protocollo di legalità»; «è un’occasione fondamentale per il centro storico – aggiunge Lavìa – in termini di infrastrutture, di servizi, di recupero della residenzialità.  Cosenza ha dei punti di potenzialità, ad esempio nel turismo che è oggettivamente migliorato, ai quali ognuno di noi può contribuire per meglio svilupparli. C’è in generale una diffusa necessità di integrazione tra pubblico e privato rispetto alla quale il Comune si pone come tessitore di questa rete di collaborazione». Roberto Castagna descrive una città inequivocabilmente in movimento «che non può prescindere dalla sinergia per individuare quelle situazioni di disagio prima che scaturiscano in situazioni vertenziali. Le forze sindacali – afferma – si offrono a supporto dell’Amministrazione comunale per camminare a passo più spedito, in un rapporto di reciproca continuità».

Nel contributo della consigliera Bianca Rende l’apprezzamento alla collega Apicella perché «dimostra che con una visione politica e voglia di fare, si possono anche toccare situazioni cristallizzate». Secondo la consigliera del PD , «Cosenza paga il prezzo di una interruzione di dialogo con il mondo circostante, da Rende all’UniCal alle rappresentanze sindacali, mentre è nel dialogo e nella sinergia che risiede il metodo più efficace per affrontare le sfide che ci vengono poste dalla crisi economica». Dal generale al particolare, la proposta della Rende, sulla base delle argomentazioni oggetto di questo primo confronto con i sindacati, va verso l’apertura di più tavoli su questioni specifiche, davvero suscettibili di incidere sulla crescita urbana, quali  il finanziamento di 90 milioni al centro storico o l’ospedale, «è opportuno – conclude –  partire dai dati oggettivi per capire gli effetti promossi dagli investimenti, che non siano solo volatili e apparenti ma realmente incidenti  sul substrato economico».

Redazione Calabria 7

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