Al tre scatenate i tavolini. Da intendere proprio come il gesto di levare le catene dalle sedie e dai tavoli rimasti lì in attesa di essere messi sul tratto stradale di piazza Bilotti. Questa chiusura è la risposta dell’amministrazione comunale di Cosenza al sequestro della piazza da parte della magistratura che la ritiene a rischio crollo per via delle falle evidenziate nella fase di un collaudo effettuato. Da Palazzo dei Bruzi dicono che è l’occasione di rilancio per i commercianti della zona. Vero così come è vero che si tratta, soprattutto, di una soluzione per non far collassare le attività commerciali che servono cibo e bevande a causa della piazza chiusa ha più senso.
La carreggiata che, fino alle 20 di ogni giorno, si dirige da nord a sud della città è lasciata al passeggio e ai mezzi di servizio, l’altra è quella occupata dai tavolini. Potranno stare lì fino all’una di notte. Una pattuglia di vigili urbani osserva l’andamento del primo giorno di un divieto di transito che andrà avanti sino al 13 settembre.
La carreggiata che, fino alle 20 di ogni giorno, si dirige da nord a sud della città è lasciata al passeggio e ai mezzi di servizio, l’altra è quella occupata dai tavolini. Potranno stare lì fino all’una di notte. Una pattuglia di vigili urbani osserva l’andamento del primo giorno di un divieto di transito che andrà avanti sino al 13 settembre.
Sul tratto di via Caloprese c’è un po’ di confusione perché un po’ confusa è l’ordinanza emanata. Ci sono due transenne al confine con piazza Loreto. Alcuni, la gran parte, scendono da via Nitti in direzione Autostazione. I più temerari arrivano sino all’altezza del pub che sta lì dai primi anni Ottanta e girano a destra per prendere via Gioia e salire su via Simonetta.
Questo fazzoletto stradale è pieno di ragazzetti (così come l’altro locale su via Caloprese), appena usciti che stazionano vicino al ristorante che ha ancora qualche difficoltà a capire dove e quanti tavolini mettere in esterna.
Per farla breve, su via Caloprese c’è l’autoregolamentazione. Sperando che tutto fili liscio per il bene, soprattutto, dei commercianti.
Francesco Cangemi