I progetti inviati dal Comune di Cosenza entro il termine stabilito dal Mibact, il 4 giugno, ora passano al vaglio degli esperti del Cis, il Contratto istituzionale di sviluppo, dello stesso ministero.
Centro storico di Cosenza, qualcosa si muove. L’amministrazione del Comune di Cosenza ha inviato al Ministero per i Beni e le Attività culturali (Mibact) i progetti di intervento per la parte antica della città che rientrano nella progettazione dei fondi da 93 milioni di euro destinati al capoluogo bruzio.
Centro storico di Cosenza, qualcosa si muove. L’amministrazione del Comune di Cosenza ha inviato al Ministero per i Beni e le Attività culturali (Mibact) i progetti di intervento per la parte antica della città che rientrano nella progettazione dei fondi da 93 milioni di euro destinati al capoluogo bruzio.
Una vicenda che, fra mille polemiche politiche, va avanti da anni e che, proprio negli ultimi giorni, ha visto una accesa diatriba fra il vicesindaco e assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Caruso e il consigliere regionale Pd ed ex candidato sindaco Carlo Guccione.
I progetti inviati da Palazzo dei Bruzi entro il termine stabilito dal Mibact, il 4 giugno, ora passano al vaglio degli esperti del Cis, il Contratto istituzionale di sviluppo, dello stesso ministero.
Nel progetto, come paventato, non ci sono interventi previsti per i tanti palazzi a rischio crollo nel centro storico perché i fondi non prevedono stanziamenti per i privati e l’intenzione ha trovato l’opposizione del ministero.
Ma quali saranno gli interventi da effettuare nel Comune di Cosenza con i 93 milioni di euro del Mibact?
Sono stati segnalati da Caruso e dai tecnici del Comune di Cosenza l’ala posteriore del Complesso Monumentale di San Domenico, il restauro conservativo con adeguamento sismico della Chiesa di San Gaetano, l’adeguamento sismico e funzionale della Chiesa delle Vergini, l’intervento di riqualificazione territoriale tramite i “Giardini Urbani Diffusi”, la riqualificazione degli spazi pubblici del centro storico, del verde e dei sottoservizi, il miglioramento dell’accessibilità al centro storico attraverso interventi di mobilità sostenibile.
Insieme con la Provincia si è individuato poi l’adeguamento dell’ex Ricovero Umberto I a Portapiana, a pochi metri dal Castello Svevo, che da anni è al centro di ipotesi di ristrutturazioni mentre al momento giace preda dei vandali.
I 93 milioni del Mibact permettono anche l’adeguamento di alcune strutture sportive ed è per questo che Palazzo dei Bruzi ha segnalato la demolizione e ricostruzione del Palazzetto dello Sport di Casali in progetto più ampio di riqualificazione del quartiere. In più c’è anche il completamento del Parco acquatico del Crati.
Il vicesindaco Caruso ripercorre la vicenda
Il vicesindaco Caruso spiega quanto accaduto dopo l’ultima bozza del Cis datata 5 marzo 2019 quando ministro era ancora Alberto Bonisoli, sostituito da Dario Franceschini a settembre dello stesso anno.
Caruso spiega che la vicenda ha ripreso vita dopo la nomina a sottosegretario del Mibact della cosentina Anna Laura Orrico che Franceschini ha delegato per sbrogliare la matassa.
Il vicesindaco riconosce al sottosegretario l’aver incoraggiato «il percorso di valorizzazione del centro storico, vincolò le proposte progettuali presentate dalle istituzioni presenti al tavolo di concertazione al rispetto di alcuni criteri e cioè: che l’ambito territoriale fosse circoscritto al solo centro storico di Cosenza, che l’ambito dell’intervento fosse limitato ai beni di proprietà pubblica, che i progetti fossero finalizzati alla valorizzazione e/o all’accessibilità di beni di proprietà pubblica».
A febbraio 2020 la Orrico ha incontrato cittadini, associazioni e istituzioni per capire come meglio gestire questi 93 milioni di euro.
Spiega Caruso che anche nel lockdown Palazzo dei Bruzi ha continuato «ad interloquire con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative e con le altre associazioni spontanee presenti sul territorio e, insieme a loro, abbiamo elaborato quelle proposte progettuali in grado di rappresentare la sintesi dei suggerimenti, delle idee e delle osservazioni pervenute dal basso, integrandole ed armonizzandole con quelle già elaborate dal Comune.
Grazie anche al lavoro dei tecnici che hanno concorso alla redazione delle proposte siamo riusciti a formalizzarle nei tempi previsti e ci apprestiamo, così come concordato con il Mibact ed il sottosegretario Orrico, a firmare il contratto entro la fine di giugno, in anticipo rispetto al mese di settembre indicato in un primo momento».
Niente soldi per gli edifici privati
Arriva però una tegola brutta per il centro storico. Si sperava, infatti, che i 93 milioni di euro potessero servire anche a mettere in sicurezza i tanti edifici privati che nella città vecchia sono messi male e che i proprietari, spariti o impossibilitati, non riescono a ristrutturare. Lo conferma lo stesso vicesindaco.
«Gran parte della strategia che il Comune aveva messo in campo nella progettazione originaria – dice Caruso – e che prevedeva ingenti interventi finalizzati al recupero e al ripristino degli edifici privati del centro storico, non è stato più possibile attuarla per i vincoli stabiliti dal Mibact e in virtù dei quali abbiamo dovuto rimodulare il nostro Piano».
di Francesco Cangemi