(D C.) – L’istanza di scarcerazione, presentata in favore del detenuto Giancarlo Pittelli, è stata rigettata.
La difesa, composta dagli avvocati Salvatore Staiano, Guido Contestabile ed Enzo Galeota, il 9 aprile scorso aveva richiesto, anticipando l’udienza prevista, gli arresti domiciliari per Pittelli. L’istanza di scarcerazione era stata discussa al tribunale della Libertà di Catanzaro. Gli avvocati dell’ex parlamentare avevano illustrato le ragioni per le quali si riteneva urgente la scarcerazione di Pittelli, arrestato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa il 19 dicembre scorso. Pitteli, secondo la difesa, subisce una pena fisica e psichica, non prevista da alcuna norma, con inevitabili riflessi sulla natura del trattamento cui è costretto. Alla richiesta di scarcerazione si era opposto il pm Annamaria Frustaci, sostenendo che nel carcere di Nuoro non ci sono casi di Coronavirus. Il giudice ha deciso di rigettare la richiesta, ma la difesa proseguirà in Cassazione.
La difesa, composta dagli avvocati Salvatore Staiano, Guido Contestabile ed Enzo Galeota, il 9 aprile scorso aveva richiesto, anticipando l’udienza prevista, gli arresti domiciliari per Pittelli. L’istanza di scarcerazione era stata discussa al tribunale della Libertà di Catanzaro. Gli avvocati dell’ex parlamentare avevano illustrato le ragioni per le quali si riteneva urgente la scarcerazione di Pittelli, arrestato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa il 19 dicembre scorso. Pitteli, secondo la difesa, subisce una pena fisica e psichica, non prevista da alcuna norma, con inevitabili riflessi sulla natura del trattamento cui è costretto. Alla richiesta di scarcerazione si era opposto il pm Annamaria Frustaci, sostenendo che nel carcere di Nuoro non ci sono casi di Coronavirus. Il giudice ha deciso di rigettare la richiesta, ma la difesa proseguirà in Cassazione.
Il collegio difensivo aveva chiesto il mutamento del quadro indiziario attraverso la presentazione di alcune prove documentali. L’atto ‘svelato’ a Mantella da Pitteli, ad avviso dei legali di quest’ultimo sarebbe infatti stato già ‘pubblico’ e addirittura divulgato da alcune testate giornalistiche. Tesi però, come premesso, non accolta dall’autorità giudiziaria adita. Il noto penalista resta dunque in carcere a Nuoro, in cui è ristretto ormai dalla scorsa metà di dicembre in esecuzione di un provvedimento di misura cautelare estrema nell’ambito della nota inchiesta Rinascita-Scott. Che mirava a disarticolare, ad opera della Procura di Catanzaro, un presunto accordo fra potenti boss della criminalità organizzata calabrese e un gruppo di assai ben inseriti colletti bianchi fra cui all’apice proprio l’avvocato Pittelli. Ipotesi come ovvio al vaglio dei giudici.