Nessuno si aspettava file per la riapertura durante l’emergenza Covid-19 e infatti non ci sono state, ma qualche volto amico i librai, a Catanzaro, lo hanno finalmente rivisto.
Fra cautele e precauzioni, oggi la ripartenza c’è stata. Nel capoluogo calabrese ogni giorno le rivendite di libri combattono contro la crisi dell’editoria, ma in città restano un punto di riferimento importante per autori e lettori. I dibattiti e le presentazioni al pubblico delle novità sono rimandati, ma qualcuno al piacere di sfogliare i testi nelle rivendite non ha voluto rinunciare. “Può essere il segnale giusto per ripartire, anche se si percepisce una grande tensione. Gente in giro ce n’è ancora poca” spiega all’AGI Paola Tigani Sava, titolare della libreria ‘Punto e a capo’. “Naturalmente – aggiunge – ci siamo attrezzati per accogliere i nostri clienti con tutte le cautele dettate dall’emergenza sanitaria. I libri devono essere sfogliati e perciò abbiamo messo all’ingresso del locale guanti e gel disinfettante per non correre rischi.
Fra cautele e precauzioni, oggi la ripartenza c’è stata. Nel capoluogo calabrese ogni giorno le rivendite di libri combattono contro la crisi dell’editoria, ma in città restano un punto di riferimento importante per autori e lettori. I dibattiti e le presentazioni al pubblico delle novità sono rimandati, ma qualcuno al piacere di sfogliare i testi nelle rivendite non ha voluto rinunciare. “Può essere il segnale giusto per ripartire, anche se si percepisce una grande tensione. Gente in giro ce n’è ancora poca” spiega all’AGI Paola Tigani Sava, titolare della libreria ‘Punto e a capo’. “Naturalmente – aggiunge – ci siamo attrezzati per accogliere i nostri clienti con tutte le cautele dettate dall’emergenza sanitaria. I libri devono essere sfogliati e perciò abbiamo messo all’ingresso del locale guanti e gel disinfettante per non correre rischi.
Bisogna poi mantenere le distanze e questo dà un tocco di disumanità al nostro lavoro, che è basato sul rapporto e la fiducia con i clienti. Quel che ho contatato, comunque, è l’affetto che i catanzaresi ci hanno dimostrato. Non abbiamo ricevuto molte visite, si è trattato di persone che avevano ordinato libri rimasti in giacenza a causa della chiusura forzata, ma abbiamo registrato – dice – delle attestazioni d’affetto e di solidarietà, al di là dei libri che abbiamo venduto”. Ed così che la libreria ha voluto ringraziare i primi clienti, con un post sulla sua pagina Facebook: “La riapertura è … un nuovo inizio! Si sa, per il momento niente è più come prima! Ma ci siete voi che con le vostre telefonate, i vostri saluti affettuosi e veloci, anche solo dall’esterno, i vostri sorrisi nascosti dietro una mascherina contribuite in maniera forte a rendere questa riapertura un pò più umana! Grazie!”.
Sfidando la rassegnazione, c’è chi non si è mai fermato.
Le saracinesche della libreria Ubik, nel quartiere Lido, oggi sono alzate, l’ingresso aperto, anche in questo caso tra mille precauzioni, ma il rapporto con i clienti non si è mai fermato realmente. Il titolare, Nunzio Belcaro, è uno dei librai che hanno attivato la consegna dei libri a domicilio. E infatti il cronista lo sorprende mentre carica sul computer le ordinazioni pervenutegli via mail o su Whatsapp. Si può definire quella di oggi una giornata di lavoro normale? “Assolutamente no – risponde – il clima è surreale. Oggi si è rivisto qualcuno che frequenta la nostra libreria. Sono i lettori a tener in piedi attività come la nostra, ma se in giro non c’è gente, non ci sono neanche gli acquirenti occasionali, quelli che passeggiando passano per caso si fermano a guardare la vetrina e decidono di entrare”.
E poi la riapertura delle rivendite non significa che l’attività sia tornata a pieno regime, perché il circuito della distribuzione dei libri è ancora bloccato dai decreti del Governo. “Sì – conferma Belcaro – le vendite sono limitate ai libri in deposito, non siamo in grado di consegnare le novità perché i distributori sono fermi. Di questa crisi il Paese pagherà le conseguenze. Stiamo navigando a vista, il Governo non può lasciarci soli. Aspettiamo le novità annunciate, a partire dal decreto liquidità che dovrebbe dare un po’ d’ ossigeno ai commercianti e ai piccoli imprenditori. Non penso – dice ancora Belcaro – che potremo tornare a pieno regime prima dei 2021, non si uscirà dalla crisi all’improviso. Puntiamo sulle consegne a domicilio perché la gente ancora non può uscire e con i libri riusciamo anche a tenere alto l’umore degli utenti”.
Redazione Calabria 7