Che questo Governo avesse deciso di non decidere per non assumersi la responsabilità, era un fatto conclamato da diverso tempo.
In molti, aspettavano trepidanti, le notizie che il premier Conte, durante la sua usuale conferenza stampa di presentazione della fase 2, annunciasse per spiegare nel dettaglio il nuovo ciclo di contrasto all’ epidemia con degli alleggerimenti sostanziali. Le speranze di notizie nuove e soprattutto buone erano alte, specialmente da chi in questi mesi si è trovato a fare i conti con le restrizioni imposte alla circolazione dai vari DPCM, e con le ristrettezze economiche che l’ epidemia di Covid-19 ha provocato in questi due mesi.
In molti, aspettavano trepidanti, le notizie che il premier Conte, durante la sua usuale conferenza stampa di presentazione della fase 2, annunciasse per spiegare nel dettaglio il nuovo ciclo di contrasto all’ epidemia con degli alleggerimenti sostanziali. Le speranze di notizie nuove e soprattutto buone erano alte, specialmente da chi in questi mesi si è trovato a fare i conti con le restrizioni imposte alla circolazione dai vari DPCM, e con le ristrettezze economiche che l’ epidemia di Covid-19 ha provocato in questi due mesi.
Soprattutto, dopo che molti paesi dell’ UE hanno adottato misure di alleggerimento importanti e straordinarie rispetto a quelle adottate già in fase 1 dai nostri vicini di casa tedeschi per fare un esempio, abbiamo sperato in un ritorno alla “normalità” anche noi. Che quella di Conte non sarebbe stata la conferenza stampa del “liberi tutti” lo avevamo un po’ tutti intuito dalle dichiarazioni del premier dei giorni scorsi , ma, dai contenuti della stessa è emerso che questa tanto annunciata fase 2 ha sapori e colori differenti.
La tanto decantata fase , ha più il sapore di una fase 1, nei fatti siamo ancora lontani da un ritorno alla normalità che gli italiani desiderano per potersi riprendere la propria vita sociale prima, e la propria autonomia economica dopo. Come più volte ribadito, Covid-19, lascerà strascichi importante a livello economico e le ristrettezze che impone l ‘ inizio di questa fase 2 l’ aggraveranno ulteriormente, anche perché i tanto annunciati aiuti, e la tanto “strombazzata” velocità con cui sarebbero dovuti arrivare sono al momento solo delle chimere, rimasti solo slogan usati dalla politica. Dal bonus agli autonomi, non distribuito a tutta la platea dei beneficiari, alla cassa integrazione, in netto ritardo rispetto al programma di erogazione stabilito dal governo, al decreto liquidità che oltre ad essere discutibile per contenuti, linee di indirizzo e di interventi segna anch’esso ritardi mostruosi per la sua applicazione nonché erogazione abbiamo poco da esultare .
Una certezza però la abbiamo, quella di transitare nella fase due a “tasche vuote” col pericolo che tutto ciò si trasformi in tensione sociale.