Covid-19, Codacons: In piena emergenza Asp Catanzaro accantona 3.2 milioni di euro. Perché?

“Assurdo non usarli per acquistare presidi sanitari utili a fronteggiare emergenza”

L’Associazione chiede l’intervento del Commissario Cotticelli e del Governatore

L’Associazione chiede l’intervento del Commissario Cotticelli e del Governatore

I fondi stanziati all’Asp di Catanzaro per innalzare gli standard di qualità e di efficienza per il 2019 «sono stati accantonati».

Questo è quanto denuncia il vicepresidente nazionale del Codacons Francesco Di Lieto. “Lascia sconcertati apprendere che in una realtà dove il servizio sanitario annaspa, si sia omesso di utilizzare i fondi che la conferenza Stato-Regioni ha mette a disposizione per innalzare gli standard e superare le differenze con le altre aree del Paese”.

Con la delibera 151 del 17 marzo 2020 l’ASP di Catanzaro ha provveduto alla rendicontazione delle attività svolte per obiettivi di piano al 31 dicembre 2019.
Dalla citata delibera si evince che all’ASP di Catanzaro sono andati 5.764.888,88 euro, da impiegare per il raggiungimento degli obiettivi di piano ed anche per gli obiettivi prioritari definiti nel patto per la salute 2014/2016.

Di queste somme 2.503.427,80 euro risultano sommariamente rendicontate mentre viene deciso di accantonare 3.261.461,08 euro.

LA PROPOSTA
L’amarezza – sostiene Di Lieto – deriva dal fatto che questi 3,2 milioni di euro potevano, e forse dovrebbero, essere utilizzati per acquistare presidi sanitari utili a fronteggiare l’avanzata del Covid 19.
Sul punto chiediamo una immediata presa di posizione da parte del Governatore.

LE RICHIESTE DEL CODACONS
A prescindere dalle considerazioni circa l’opportunità di accantonare fondi in un momento in cui la sanità è in ginocchio, questa delibera presenta alcune stranezze.
Le relazioni allegate appaiono davvero “vaghe”, oltre a non essere redatte sui modelli forniti e voluti dal Ministero. Ma ciò che più indispettisce il Codacons è che non si comprendere se gli obiettivi siano stati raggiunti o meno. Di certo c’è che sono stati spesi 2,5 milioni di euro.

Per cui chiediamo di conoscere – in modo dettagliato, trattandosi di fondi pubblici e vincolati – come questi 2,5 milioni di euro siano stati effettivamente spesi.
Un esempio. Nel processo di informazione della rete di terapia del dolore, per la sola informazione sono stati liquidati 200mila euro…resta il mistero su chi li abbia ricevuti e, soprattutto, per far cosa.
In tutte le relazioni manca:

L’elenco del personale impegnato nelle specifiche attività;
La metodologia ed i materiali utilizzati per la realizzazione dei progetti;
Le azioni intraprese nelle varie fasi progettuali;

Gli indicatori utilizzati per la valutazione delle singole fasi progettuali;
La documentazione giustificativa dei singloli costi sostenuti nel rispetto di pertinenza, congruità e coerenza;
Le deliberazioni, corredate delle relative tabelle dei costi, di liquidazione dei costi sostenuti per l’espletamento delle attività progettuali;

I risultati raggiunti a seguito delle azioni intraprese;

I vantaggi e i limiti delle azioni intraprese rispetto agli obiettivi fissati.

Mancano, infine, le relazioni di verifica e gli indicatori dei risultati raggiunti dalle quali poter rilevare, tra l’altro, il raggiungimento degli obiettivi.

Spiace rilevare che, nonostante il commissariamento per mafia ed il susseguirsi dei commissari, all’Asp di Catanzaro non cambi nulla.
Sarebbe opportuno che i Commissari (anche se la delibera reca la firma solo di due componenti la triade) spiegassero ed il Commissario Cotticelli unitamente al Governatore si preoccupasse di chiedere, come sono state utilizzate queste somme.
Sono servite per il raggiungimento degli obiettivi di piano finalizzati al miglioramento dell’erogazione dei Lea, ovvero dei livelli essenziali di assistenza o sono serviti ad altro ?

I FONDI 2018
Già lo scorso anno avevamo denunciato un impiego “disinvolto” dei circa 7milioni di euro che, con la delibera nr. 24 del 9 gennaio 2019 l’Asp aveva ritenuto di “dirottare” tutti in favore del personale.
Anche allora senza alcuna rendicontazione. Insomma la sanità a queste latitudini viene gestita come un affare privato, senza alcuna rendicontazione.

Anche allora chiedevamo al Commissario Cotticelli di intervenire per porre un freno a scelte “scellerate” che, sostenevamo, “a lungo termine, non portano alcun beneficio, a differenza di quanto avverrebbe con l’acquisto di attrezzature finalizzate a ridurre le liste d’attesa”.

Si fossero usati diversamente quei milioni, forse oggi si sarebbe qualche strumento in più per combattere l’emergenza.
Quella delibera, solo dopo la nostra denuncia – continua Di Lieto – è stata immediatamente revocata con la delibera nr. 53 del 28 gennaio 2019; una incredibile marcia indietro con una motivazione che la dice lunga sulla gestione dell’ASP: Si è revocata perché conteneva una rendicontazione acquisita per errore.
Quasi come se fossero stati beccati con le mani nella marmellata.

IL SILENZIO DI COTTICELLI
Avevamo chiesto al Commissario Cotticelli di verificare se l’ASP di Catanzaro abbia deliberato su dei dati che nulla avevano a che fare con gli obiettivi di piano … ma allora, cosa hanno approvato? Oppure se quella rendicontazione doveva rimanere un segreto.

Avevamo chiesto al Commissario Cotticelli di intervenire per evitare che la sanità calabrese – prosegue Di Lieto – venisse utilizzata come un bancomat, invocando una gestione trasparente dei fondi pubblici.
Ma il Commissario Cotticelli non ha avuto tempo per risponderci.

Oggi – confidando che sia un pò più attento – gli chiediamo di destarsi da quello che appare come un lunghissimo letargo e chiedere conto di come vengono utilizzati i fondi, in segno di rispetto verso chi soffre.
In attesa di conoscere le determinazioni del Commissario e le decisioni del Governatore e, magari, confidando che la Procura voglia chiarire i motivi per i quali si distribuiscono con “nonchalance” milioni di euro sulla base di relazioni sommarie, il Codacons propone di usare tutte le somme accantonate dall’ASP di Catanzaro per acquistare, immediatamente, presidi sanitari utili a fronteggiare l’avanzata del Covid 19.

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