“Io sono assolutamente favorevole all’obbligo vaccinale. Già lo dissi a gennaio. Per questo virus che è un problema di sanità pubblica ci vuole l’obbligo così come lo abbiamo avuto per il vaiolo e per la polio”. Lo dice Sergio Abrignani, componente del Cts, in una intervista al Messaggero. “In Italia l’11% dice che non si vuol far vaccinare, il 7% risponde probabilmente no. Di fatto siamo al 18% e la maggior parte è sotto i 60 anni, non è più un problema individuale. Se non mi vaccino io causo un danno alla comunità. Se in 10 milioni non si vaccinano in Italia rischiano di selezionare nuove varianti che possano diventare insidiose. Tra l’altro quei 10 milioni mettono a rischio anche i 500mila che non possono vaccinarsi per le loro condizioni di salute”.
“Io sono assolutamente favorevole all’obbligo vaccinale. Già lo dissi a gennaio. Per questo virus che è un problema di sanità pubblica ci vuole l’obbligo così come lo abbiamo avuto per il vaiolo e per la polio”. Lo dice Sergio Abrignani, componente del Cts, in una intervista al Messaggero. “In Italia l’11% dice che non si vuol far vaccinare, il 7% risponde probabilmente no. Di fatto siamo al 18% e la maggior parte è sotto i 60 anni, non è più un problema individuale. Se non mi vaccino io causo un danno alla comunità. Se in 10 milioni non si vaccinano in Italia rischiano di selezionare nuove varianti che possano diventare insidiose. Tra l’altro quei 10 milioni mettono a rischio anche i 500mila che non possono vaccinarsi per le loro condizioni di salute”.
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