Covid, Crisanti: “Le zone gialle non sono in grado di arrestare la diffusione dell’epidemia”

Inchiesta Covid

“La situazione attuale dei contagi evidenzia una serie di problematiche, principalmente legate alla variante inglese, che si sta dimostrando più contagiosa del ceppo originale, e alle zone gialle, che non sono in grado di arrestare la diffusione dell’epidemia”. A dirlo in un’intervista all’Agi è Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina molecolare presso l’Università degli studi di Padova.

“I motivi di preoccupazione sono parecchi – aggiunge – e riguardano in gran parte la propagazione dei nuovi ceppi, in particolare quello noto come ‘variante inglese’, che sta diventando predominante in molte aree. L’altro problema è che abbiamo avuto modo di verificare che le zone gialle non impediscono affatto la trasmissione dell’infezione, per cui è palese che quello che stiamo facendo non è sufficiente a contenere l’epidemia. Anzi, sulla base dei dati scientifici possiamo dedurre che i numeri relativi ai contagi e alle ospedalizzazioni sono destinati ad aumentare, a meno che non interveniamo al più presto”. Secondo lo scienziato potrebbe essere necessario rivedere il sistema delle colorazioni ed estendere le zone rosse, in modo da limitare i contatti tra i cittadini e diminuire la probabilità di diffusione del contagio. “Continuo a sentire decisori e politici che insistono sulle proposte di allentare le misure di sicurezza, ma credo sia assolutamente prematuro – conclude Crisanti -. In questo momento dobbiamo pensare al paese in termini generali e appiattire al più presto la curva dei contagi. Potremo revocare lo stato di emergenza solo una volta che ne saremo davvero usciti, in questo momento non siamo ancora fuori pericolo”.

“I motivi di preoccupazione sono parecchi – aggiunge – e riguardano in gran parte la propagazione dei nuovi ceppi, in particolare quello noto come ‘variante inglese’, che sta diventando predominante in molte aree. L’altro problema è che abbiamo avuto modo di verificare che le zone gialle non impediscono affatto la trasmissione dell’infezione, per cui è palese che quello che stiamo facendo non è sufficiente a contenere l’epidemia. Anzi, sulla base dei dati scientifici possiamo dedurre che i numeri relativi ai contagi e alle ospedalizzazioni sono destinati ad aumentare, a meno che non interveniamo al più presto”. Secondo lo scienziato potrebbe essere necessario rivedere il sistema delle colorazioni ed estendere le zone rosse, in modo da limitare i contatti tra i cittadini e diminuire la probabilità di diffusione del contagio. “Continuo a sentire decisori e politici che insistono sulle proposte di allentare le misure di sicurezza, ma credo sia assolutamente prematuro – conclude Crisanti -. In questo momento dobbiamo pensare al paese in termini generali e appiattire al più presto la curva dei contagi. Potremo revocare lo stato di emergenza solo una volta che ne saremo davvero usciti, in questo momento non siamo ancora fuori pericolo”.

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