Quanto ha inciso la campagna di vaccinazione nell’alleggerimento della pressione sugli ospedali? E’ la domanda che si è posta Luca Fusaro, commercialista, analista e collaboratore di diverse testate giornalistiche. Dati alla mano ha messo a confronto gli stessi periodi di due anni diversi: 6 aprile-27 maggio 2020 e 2021 notando come la presenza delle vaccinazioni non abbia influito più di tanto sulle ospedalizzazioni di coloro che hanno contratto il Coronavirus. Il suo studio, fatto di numeri, tabelle e statistiche, ha preso in esame l’intero territorio italiano con dati ufficiali pubblicati dal Ministero della Salute nell’arco temporale preso in esame.
Lo studio
Lo studio
Dalla ricerca di Luca Fusaro si può constatare come in Italia dal 6 aprile al 27 maggio 2020 ci sia stato un calo dei ricoveri del -75%. Dal 6 aprile a 27 maggio 2021 invece c’è stata una diminuzione del -73%. Il dato 2021 dovrebbe essere rassicurante poiché indica una pressione minore sugli ospedali, ma messo a confronto con quello dell’anno precedente ci pone davanti a un dubbio: le somministrazioni dei vaccini non avrebbero dovuto contribuire ad abbassare ulteriormente i casi da Covid-19 e, quindi, i ricoveri in ospedale? Fatto lo studio, ecco la tesi: “Tale analisi – sostiene Fusaro – dimostra che non sono stati i vaccini a far ridurre gli ospedalizzati bensì la stagionalità. Addirittura il calo degli ospedalizzati è stato superiore nel 2020”.
Dall’Italia in lockdown a quella a colori
Il contesto in cui collocare quest’analisi dei dati è però quello di un’Italia che ha vissuto in modo differente i due periodi presi in analisi. Ad aprile 2020 infatti l’interno territorio era in pieno lockdown, con tutte le attività non essenziali ferme, così come gli spostamenti e gli incontri con familiari e amici. Il quadro 2021 è invece molto diverso. Quasi tutte le attività hanno riaperto: ci sono molte più occasioni di convivialità e quindi anche i rischi di poter contrarre il virus. In pratica, anche se i dati dimostrano una differenza minima, bisogna pur sempre tener conto del contesto all’interno dei quali sono stati raccolti e cioè quello di un’Italia che si incammina verso una ripartenza e non verso una chiusura. (gi. pa.)