Covid e alimentazione, abbassare il rischio di forme gravi con pesce e verdure

Una dieta ad alto contenuto di proteine è risultata associata a una maggiore probabilità di sviluppare forme severe di Covid

Uno studio internazionale, condotto sui medici in prima linea nella battaglia contro la pandemia, aderenti al Survey Healthcare Globus in Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti ha consentito di estrapolare informazioni su dieta e Covid. Sono state valutate le risposte di oltre 2.800 tra medici e infermieri, relative a 47 tipi di alimenti consumati o meno nell’anno precedente, raccolte nel periodo compreso tra luglio e settembre 2020. Le abitudini alimentari sono state suddivise in tre tipologie: a base vegetale (e cioè con molte verdure, legumi, frutta secca, poche carni bianche, rosse o processate), pescetariana (come la precedente ma con, in più, il pesce mangiato regolarmente) e a basso contenuto di carboidrati ed elevato contenuto di proteine.

Covid e alimentazione

Covid e alimentazione

I ricercatori, come riportato dal quotidiano Il Fatto Alimentare, hanno indagato il ruolo della dieta sulla severità del Covid-19 in un’ampia popolazione di medici e infermieri. In totale, 568 persone sono risultate positive a un tampone o hanno avuto i sintomi del Covid-19 (riconosciuti da loro stessi, e quindi con una valutazione professionale). Di questi, 138 hanno detto di aver avuto una forma grave, mentre gli altri hanno affermato di averne avuta una lieve. Come riportato sul British Medical Journal Nutrition, Prevention & Health, chi ha seguito una dieta a base vegetale ha avuto il 73% di rischio in meno di avere una forma grave. Chi invece ne ha seguita una pescetariana aveva avuto una diminuzione del rischio del 59%, rispetto a chi non rientrava in uno di questi due modelli alimentari. Al contrario, una dieta ad alto contenuto di proteine è risultata associata a un rischio di sviluppare forme severe di Covid-19 quattro volte più alto di chi seguiva un’alimentazione a base vegetale. L’associazione è rimasta significativa anche dopo le correzioni in base alle abitudini, all’età, all’indice di massa corporea, e tenendo presenti le diverse culture alimentari dei sei Paesi.

Pesce e verdure

Una dieta a base vegetale o pescetariana è stata associata un minor rischio di forme gravi di Covid-19. Le spiegazioni, secondo gli autori, sono abbastanza chiare. Nei vegetali freschi sono presenti polifenoli, carotenoidi e altre sostanze che rafforzano il sistema immunitario e gli permettono di funzionare al meglio. Nel pesce, poi, sono presenti la vitamina D, anch’essa indispensabile a una buona risposta immunitaria, e gli acidi grassi omega 3, che esercitano un’azione antinfiammatoria. Come hanno sottolineato gli autori, si tratta di uno studio osservazionale, basato su ciò che riferiscono i partecipanti, e quindi con molte limitazioni. Tuttavia è indubbio che una dieta attenta, incentrata su alimenti a elevato valore nutrizionale, contribuisce non poco a tenere il sistema immunitario attivo e questo, a sua volta, limita il rischio che, in caso di infezione, la malattia evolva verso le forme più gravi.

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