Covid, Forza Nuova Calabria: “Santelli ritiri ordinanza obbligo vaccinale”

caso di maio

“Cavalcando l’ormai esigua psicosi generale da coronavirus e sulla scia del capogruppo alla Camera di Forza Italia Maria Stella Gelmini, la destra calabrese, capitanata dal presidente di regione Jole Santelli, persiste nel diramare inutili e allarmistiche ordinanze”. Lo afferma, in una nota, Jack Di Maio, Coordinatore Regionale  Forza Nuova Calabria.

“È infatti, di qualche giorno fa, la numero 47 che prevede l’obbligo di vaccinazione antinfluenzale per tutti gli over 65 e per tutti gli operatori sanitari. La mozione, che verrà discussa nelle prossime settimane, ha come leitmotiv la teoria secondo la quale, la vaccinazione per l’influenza diminuendo i casi di questa, faciliti la diagnosi del corona nel caso in cui le epidemie si presentassero contemporaneamente. Senza nemmeno citare l’articolo 32 della Costituzione Italiana, che sembra sfuggire al Presidente, riteniamo la proposta in incostituzionale e insostenibile. L’ ordinanza di un governatore, che medico non è, non può per nessuna ragione imporre in maniera obbligatoria un trattamento sanitario ma, tutt’al più, consigliarlo su base volontaria. Oramai sono sotto gli occhi di tutti i molteplici interventi della stampa nazionale sulla realtà del virus e del contagio che stanno contribuendo finalmente a cambiare la percezione dell’epidemia nel paese. Innanzitutto l’approccio inadatto è stata la causa fondante della sua erronea diagnosi e di conseguenza di cure inesatte senza tralasciare la rapida diffusione pena la cattiva gestione politica. Nondimeno tutto è andato a gravare su una già provata sanità che imperversa da decenni il nostro paese e che ha visto, negli ultimi anni, la fuga inesorabile all’estero di 9000 medici nonché la riduzione di migliaia di posti letto in particolare nelle rianimazioni e, cosa ancor più grave, la mancanza delle essenziali unità di terapie intensive. L’insieme di queste cause è stata la ‘vera emergenza sanitaria’ che si è abbattuta sul paese mettendo in ginocchio il nostro sistema sanitario. Cosa che invece non trova d’accordo la deputata Gelmini che, per spingere all’approvazione la sua mozione, attribuisce alla semplice similarità dei sintomi tra corona e influenza stagionale, la causa che ha mandato in tilt il sistema sanitario nostrano. Siamo convinti che gli interessi economici che si celano dietro la Sanità, ovvero il business del nuovo millennio, facciano gola a politici di diverse fazioni, (proposta lanciata anche dal governatore del Lazio) spingendoli a prevaricare i diritti dei cittadini e tramutando, in questo caso, un trattamento sanitario come la vaccinazione influenzale, in ‘obbligo di prevenzione’, attraverso la strategia della paura del contagio. Per giunta calpestando senza remore lo stesso diritto alla salute e alla vita dei cittadini, anche laddove non sussiste nessun solido fondamento scientifico di base. Medici e virologi rinomati del calibro di Giulio Tarro, che non affollano i remunerati salotti televisivi, hanno al contrario affermato una possibile correlazione tra le vaccinazioni antinfluenzali e l’aumento del rischio di complicanze in caso di positività al coronavirus. Secondo questi e molti altri studiosi, l’influenza stagionale non rappresenta un concreto rischio sanitario e perciò l’obbligo sarebbe oltre che inutile anche controproducente. Per giunta, la mozione, sorvola completamente sul problema degli effetti avversi del vaccino in questione, mentre d’altro canto, spinge per l’agevolazione dei tempi proponendo l’attuazione delle vaccinazioni addirittura nelle farmacie. Ma come possiamo constatare andando a leggere il testo della mozione, il secondo firmatario della proposta è, non a caso, Andrea Mandelli ovvero il presidente della Federazione Ordine Farmacisti Italiani. Ancora una volta, vediamo calpestati i diritti basilari dei cittadini per far spazio a meri interessi politici ed economici. Pertanto chiediamo alla presidente di Regione di evitare interventi coercitivi sulla pelle degli stessi, ritirando l’ordinanza in questione che lede il diritto fondamentale alla salute e alla vita dei cittadini senza valide e prive di solidi fondamenti scientifici motivazioni”.

“È infatti, di qualche giorno fa, la numero 47 che prevede l’obbligo di vaccinazione antinfluenzale per tutti gli over 65 e per tutti gli operatori sanitari. La mozione, che verrà discussa nelle prossime settimane, ha come leitmotiv la teoria secondo la quale, la vaccinazione per l’influenza diminuendo i casi di questa, faciliti la diagnosi del corona nel caso in cui le epidemie si presentassero contemporaneamente. Senza nemmeno citare l’articolo 32 della Costituzione Italiana, che sembra sfuggire al Presidente, riteniamo la proposta in incostituzionale e insostenibile. L’ ordinanza di un governatore, che medico non è, non può per nessuna ragione imporre in maniera obbligatoria un trattamento sanitario ma, tutt’al più, consigliarlo su base volontaria. Oramai sono sotto gli occhi di tutti i molteplici interventi della stampa nazionale sulla realtà del virus e del contagio che stanno contribuendo finalmente a cambiare la percezione dell’epidemia nel paese. Innanzitutto l’approccio inadatto è stata la causa fondante della sua erronea diagnosi e di conseguenza di cure inesatte senza tralasciare la rapida diffusione pena la cattiva gestione politica. Nondimeno tutto è andato a gravare su una già provata sanità che imperversa da decenni il nostro paese e che ha visto, negli ultimi anni, la fuga inesorabile all’estero di 9000 medici nonché la riduzione di migliaia di posti letto in particolare nelle rianimazioni e, cosa ancor più grave, la mancanza delle essenziali unità di terapie intensive. L’insieme di queste cause è stata la ‘vera emergenza sanitaria’ che si è abbattuta sul paese mettendo in ginocchio il nostro sistema sanitario. Cosa che invece non trova d’accordo la deputata Gelmini che, per spingere all’approvazione la sua mozione, attribuisce alla semplice similarità dei sintomi tra corona e influenza stagionale, la causa che ha mandato in tilt il sistema sanitario nostrano. Siamo convinti che gli interessi economici che si celano dietro la Sanità, ovvero il business del nuovo millennio, facciano gola a politici di diverse fazioni, (proposta lanciata anche dal governatore del Lazio) spingendoli a prevaricare i diritti dei cittadini e tramutando, in questo caso, un trattamento sanitario come la vaccinazione influenzale, in ‘obbligo di prevenzione’, attraverso la strategia della paura del contagio. Per giunta calpestando senza remore lo stesso diritto alla salute e alla vita dei cittadini, anche laddove non sussiste nessun solido fondamento scientifico di base. Medici e virologi rinomati del calibro di Giulio Tarro, che non affollano i remunerati salotti televisivi, hanno al contrario affermato una possibile correlazione tra le vaccinazioni antinfluenzali e l’aumento del rischio di complicanze in caso di positività al coronavirus. Secondo questi e molti altri studiosi, l’influenza stagionale non rappresenta un concreto rischio sanitario e perciò l’obbligo sarebbe oltre che inutile anche controproducente. Per giunta, la mozione, sorvola completamente sul problema degli effetti avversi del vaccino in questione, mentre d’altro canto, spinge per l’agevolazione dei tempi proponendo l’attuazione delle vaccinazioni addirittura nelle farmacie. Ma come possiamo constatare andando a leggere il testo della mozione, il secondo firmatario della proposta è, non a caso, Andrea Mandelli ovvero il presidente della Federazione Ordine Farmacisti Italiani. Ancora una volta, vediamo calpestati i diritti basilari dei cittadini per far spazio a meri interessi politici ed economici. Pertanto chiediamo alla presidente di Regione di evitare interventi coercitivi sulla pelle degli stessi, ritirando l’ordinanza in questione che lede il diritto fondamentale alla salute e alla vita dei cittadini senza valide e prive di solidi fondamenti scientifici motivazioni”.
Redazione Calabria 7

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