Secondo i dati diffusi dal dipartimento Tutela della Salute nel bollettino di ieri, sono 36 le postazioni di terapia intensiva occupate in Calabria: 15 a Cosenza, 13 a Catanzaro e 8 a Reggio Calabria. La regione, secondo il monitoraggio che quotidianamente viene effettuato da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali sull’occupazione dei posti letto nelle Terapie intensive, si attesta su una percentuale del 24% ancora al di sotto della soglia del 30% valutata come critica, mentre superano la soglia fissata al 40% i posti letto occupati in area non critica, ovvero le postazioni di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia. Il numero degli stessi fa riferimento ai dati trasmessi periodicamente dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano al Ministero della Salute, vede la Calabria al 42%. Sono infatti 389 i pazienti ricoverati in area non critica in Calabria su 917 posti disponibili.
A livello nazionale, in base ai dati del 10 marzo, le terapie intensive occupate da persone positive al Covid arrivano ora a quota 31%, superando il livello oltre il quale risulta difficile poter curare adeguatamente altri pazienti non Covid. A oltrepassare la soglia critica del 30% sono: Abruzzo (41%), Emilia Romagna (44%), Friuli Venezia Giulia (37%), Lombardia (44%), Marche (46%), Molise (62%), PA di Bolzano (40%), PA di Trento (54%), Piemonte (39%), Toscana (35%), Umbria (58%). (bru. mir.)
A livello nazionale, in base ai dati del 10 marzo, le terapie intensive occupate da persone positive al Covid arrivano ora a quota 31%, superando il livello oltre il quale risulta difficile poter curare adeguatamente altri pazienti non Covid. A oltrepassare la soglia critica del 30% sono: Abruzzo (41%), Emilia Romagna (44%), Friuli Venezia Giulia (37%), Lombardia (44%), Marche (46%), Molise (62%), PA di Bolzano (40%), PA di Trento (54%), Piemonte (39%), Toscana (35%), Umbria (58%). (bru. mir.)