Covid, protesta dei cittadini davanti all’ospedale di Cosenza: “Siamo qui per dire basta”

protesta cosenza

In tanti hanno manifestato a Cosenza “armati” di tamburi, campanacci, coperchi e mestoli e, disposti in corteo, hanno raggiunto l’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale dell’Annunziata, per abbracciare idealmente gli operatori sanitari e i pazienti dell’ospedale. Nuova mobilitazione a distanza da alcune ore dal sit-in che, in mattinata, ha visto la presenza dei sindaci della provincia.

Un frastuono civile in questa seconda circostanza è stato spiegato dagli organizzatori per richiamare l’attenzione del governo sull’emergenza sanitaria che sta vivendo la Calabria. “Tutti sono responsabili di questa mala sanità. Siamo qui per dire basta – ha detto un cittadino nel prendere la parola – e per chiedere una soluzione immediata”. Il sit-in è stato organizzato a piazza Cappello, nei pressi dell’ospedale dell’Annunziata per chiedere di “smettere di dare in mano ai privati la gestione della sanità pubblica, riaprire gli ospedali che sono stati chiusi e sbloccare il turn over assumendo medici e infermieri”.

Un frastuono civile in questa seconda circostanza è stato spiegato dagli organizzatori per richiamare l’attenzione del governo sull’emergenza sanitaria che sta vivendo la Calabria. “Tutti sono responsabili di questa mala sanità. Siamo qui per dire basta – ha detto un cittadino nel prendere la parola – e per chiedere una soluzione immediata”. Il sit-in è stato organizzato a piazza Cappello, nei pressi dell’ospedale dell’Annunziata per chiedere di “smettere di dare in mano ai privati la gestione della sanità pubblica, riaprire gli ospedali che sono stati chiusi e sbloccare il turn over assumendo medici e infermieri”.

Striscioni e cori contro il commissariamento della sanità, una voce unica per dire al ministro della Salute Roberto Speranza di scendere in Calabria e in particolare a Cosenza “per ascoltare le nostre richieste e rendersi conto di quello che accade quotidianamente nei nostri ospedali”. Intanto, prosegue l’occupazione della sede dell’Azienda sanitaria provinciale da parte di una decina di componenti del comitato “Cittadini e cittadine calabresi per la sanità pubblica”.

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