Covid, rischio di terapia intensiva 85 volte maggiore per gli over 80 non vaccinati

Dopo 150 giorni l'efficacia del vaccino scende al 30 per cento, mentre nei vaccinati con ciclo completo da meno di 5 mesi si attesta al 92,7%
"Viaggiamo ancora sui 40-50 mila casi al giorno ma c'è un 10-20 per cento che sfugge ai test, come accade nella sorveglianza epidemiologica"

Il rischio di terapia intensiva per i non vaccinati rispetto a chi ha la terza dose “è 85 volte maggiore per gli over 80; 12,8 volte maggiore per la fascia 60-79 anni; 6,1 volte maggiore per i 40-59 enni”. Sono i dati contenuti nel Report esteso dell’Istituto superiore di sanità  (Iss) che integra il monitoraggio settimanale sul Covid nel Natale in cui si registra il record di nuovi contagi.

I dati sulla vaccinazione

I dati sulla vaccinazione

Disinteressati alle discoteche ma frequentatori di sale da ballo, centri anziani e riunioni in famiglia durante le feste natalizie, i nonni d’Italia sono insomma i più a rischio se non protetti. Eppure la fascia di età che rappresentano è la più virtuosa in termini di vaccinazione, prima in assoluto per booster (70,08%) e seconde dosi (93,97%), su una popolazione di 4 milioni e 570mila over ottant’anni, laddove la terza dose è stata fatta dal 54,50% de i 70-79enni, dal 44,68% dei 60-69enni, dal 34,04% 50-59enni e dal 22.44% dei 40-49enni (con due dosi siamo invece al 91.80% per i 70-79 anni; 89,29% per i 60-69; 86,07 i 50-59; e 82,11% per i 40-49 anni).

Dopo 5 mesi la protezione del farmaco passa dal 70 al 30%

Il rapporto dell’Iss aggiunge anche che dopo 150 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, “l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 71,5% al 30,1%”. Rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa: nei vaccinati con ciclo completo da meno di 5 mesi è al 92,7%, mentre cala all’82,2% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 150 giorni. L’efficacia nel prevenire diagnosi e casi di malattia severa sale rispettivamente al 71,0% e al 94,0% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster.

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