Crack finanziario, a giudizio il noto promoter di Catanzaro Senese e i suoi figli

Associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e l’autoriciclaggio le ipotesi di accusa su cui gli imputati dovranno difendersi

di Gabriella Passariello- Tutti a giudizio. Il gup del Tribunale di Catanzaro Paola Ciriaco ha mandato a processo il noto promoter Maurizio Senese e dei figli Edi ed Andrea, coinvolti in un’inchiesta che ha portato, il 12 gennaio scorso, gli uomini della Sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza della Procura di Catanzaro e del Nucleo di polizia economico-finanziaria del capoluogo, guidati dal colonnello Daniele Tino a notificare tre misure cautelari vergate dal gip Chiara Esposito, di cui una agli arresti domiciliari nei confronti del manager e due interdittive per i figli, Edi ed Andrea (LEGGI QUI). Per questi ultimi è stato negato l’esercizio dell’ufficio direttivo delle persone giuridiche, per la durata di dodici mesi, “con espresso divieto di assumere il ruolo di amministratore, sindaco, liquidatore, direttore generale e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, nonché ogni altro ufficio con potere di rappresentanza della persona giuridica o dell’imprenditore”. Il giudice ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata in aula dal pm Francesco Bordonali, che ha parlato di tenuta dei libri e delle scritture contabili caotiche, tali da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio societario. Beni dolosamente distratti che si sarebbero tradotti in più ipotesi di bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale. L’ avvocato difensore Wanda Bitonte invece ha invocato il non luogo a procedere relativamente ai capi di imputazione relativi all’associazione, alla causa del fallimento e all’auto riciclaggio. Spetterà allo stesso legale smontare le ipotesi accusatorie durante il dibattimento che inizierà il prossimo 7 giugno davanti ai giudici del Tribunale collegiale di Catanzaro. Nel corso dell’udienza preliminare non si sono costituite parti civili Antonio Bertucci e la Commerciale Sud srl.

Le ipotesi di accusa

Le ipotesi di accusa

La Procura contesta agli imputati, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta materiale e documentale e l’autoriciclaggio. Un’indagine avviata dalla Finanza in seguito al fallimento della ditta individuale “Esse Emme di Senese Maurizio”, operante nel settore dell’organizzazione di spettacoli musicali, dichiarata fallita nel 2017, fallimento al quale sono seguiti i crack finanziari nel 2019 delle società “Esse Emme Musica srl” ed “Esse Musica Group srls” di cui l’agente Maurizio Senese risulterebbe essere amministratore di fatto, mentre i figli amministratori di diritto. Secondo le ipotesi di accusa padre e figli si sarebbero associati per commettere più reati di bancarotta, sottolineando che dalla ditta individuale Esse Emme di Senese Maurizio e dalle società Esse Emme Musica Group srls e Esse Emme Musica srl sarebbe stata distratta l’intera azienda, comprensiva oltre che dei singoli beni e rapporti giuridici anche dell’avviamento. L’azienda sarebbe stata interamente trasferita senza alcun corrispettivo alla società Ticket Service Calabria srls che ha sede a Catanzaro, operazione questa dalla quale sarebbe derivato un buco di ben 1.483.965,36 euro.

“Non solo bancarotta, ma anche autoriciclaggio”

Una serie di manovre, a detta della Procura, che oltre a costituire bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione, configura il reato di autoriciclaggio: “coloro che hanno commesso il delitto hanno trasferito il bene in modo da ostacolarne concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa”. E il magistrato aveva anche fatto richiesta di sequestro preventivo diretto della società Ticket Service Calabria, essendo l’azienda distratta dalla ditta individuale Esse Emme di Senese Maurizio e dalle società “Esse Emme Musica Group S.r.l.s.” e “Esse Emme Musica S.r.l.”, profitto del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione:singoli beni, rapporti giuridici e avviamento delle fallite all inclusive. Un sequestro preventivo per equivalente di tutti i beni degli indagati, quello richiesto dal magistrato, fino al raggiungimento del valore di euro 1.483.965,36, costituente l’importo dell’intero danno provocato ai creditori dai fallimenti delle società del gruppo Senese.

Il gip: “Non c’è l’associazione”, ma la Procura insiste

Nella richiesta di rinvio a giudizio la Procura ha continuato a contestare, come ipotesi di accusa l’associazione, anche se per il gip, firmatario del provvedimento, gli elementi investigativi raccolti non sarebbero stati idonei per la configurazione del reato associativo né per concedere un sequestro ultra milionario. Secondo quanto dichiarato dal curatore dei fallimenti, il deus ex machina di tutte le operazioni sembra essere stato proprio Maurizio Senese, il quale anche dopo la dichiarazione di fallimento della sua ditta individuale, avrebbe continuato ad esporre il suo marchio sui manifesti degli eventi organizzati dalle società, delle quali sarebbero stati legali rappresentanti i figli Andrea ed Edi. Questo ultimo in sede pre fallimentare, in qualità di legale rappresentante della società Esse Emme Musica srl, ha dichiarato “… dell’amministrazione e gestione della società se ne è occupato mio padre”, versione confermata da quest’ultimo  nello stesso verbale di udienza. Dall’esame delle scritture contabili e dai conti correnti bancari delle società fallite poi si evincerebbero numerose operazioni di rilevante importo tra le società fallite ed anche tra queste ultime e la Ticket service Calabria srls, le quali, tuttavia, non sono state ritenute idonee a far ravvisare situazioni giuridicamente rilevanti per configurare un vincolo associativo stabile, riconducibile ad un gruppo organizzato. E oggi il gup ha rinviato a giudizio i tre imputati per tutti i capi di imputazione contestati dalla Procura.

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