Oscurato da Facebook perché autore di una pagina che incita alla violenza. Questa la motivazione ricevuta dal social, a giustificazione della sospensione di un profilo, da un cittadino catanzarese.
La storia è quella di Giuseppe, che ha pubblicamente denunciato quanto accadutogli. In sostanza, Facebook ha sospeso il suo personale profilo ed ha eliminato il gruppo da lui stesso creato ed amministrato denominato #primacatanzaro. La sua personale protesta diffusa a mezzo social è relativa all’inchiesta Gettonopoli ed alla volontà di raccogliere i catanzaresi “indignati”, soprattutto dopo le varie puntate della trasmissione di La 7, condotta da Massimo Giletti, “Non è l’Arena”. Questa sua azione sarebbe stata considerata violenta dall’algoritmo del social, tanto da sospendergli profilo e gruppo.
La storia è quella di Giuseppe, che ha pubblicamente denunciato quanto accadutogli. In sostanza, Facebook ha sospeso il suo personale profilo ed ha eliminato il gruppo da lui stesso creato ed amministrato denominato #primacatanzaro. La sua personale protesta diffusa a mezzo social è relativa all’inchiesta Gettonopoli ed alla volontà di raccogliere i catanzaresi “indignati”, soprattutto dopo le varie puntate della trasmissione di La 7, condotta da Massimo Giletti, “Non è l’Arena”. Questa sua azione sarebbe stata considerata violenta dall’algoritmo del social, tanto da sospendergli profilo e gruppo.
Ma proprio da Facebook arriva già il sostegno a Giuseppe. In poco tempo è nato un gruppo, creato da Francesco Di Lieto, del Codacons, denominato adesso Oscurateci tutti, che comincia a raccogliere le prime adesioni. “Solidarietà a Giuseppe – si legge in un post – oscurato solo per aver chiesto le dimissioni del consiglio comunale di Catanzaro”. Intanto, domani venerdì 7 febbraio alle ore 17,00 un incontro pubblico si terrà alla Casa delle Culture (palazzo della Provincia di Catanzaro), organizzato dal Movimento 5 Stelle dal titolo Gettonopoli e le trame di palazzo.
Redazione Calabria 7