Crisi dell’olio, manifestano i produttori (SERVIZIO TV)

Di Carmen Mirarchi – Questa mattina a Lamezia Terme la manifestazione di Agrinsieme Calabria alla quale parteciperanno le aziende olivicole calabresi e migliaia di imprenditori del settore.

La mobilitazione è iniziata alle 7 con il corteo dei trattori il cui percorso ha attraversato la città di Lamezia Terme con partenza dal piazzale dello stadio Carlei e poi lungo via del Progresso, corso Nicotera, zona Scuole, via A. Moro, via Marconi, Piazza Fiorentino, via delle Terme, Rettifilo Bagni per terminare in piazza Italia S. Eufemia. In questa piazza il sit in e gli interventi dei dirigenti regionali di Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza delle Cooperative Italiane.

La mobilitazione è iniziata alle 7 con il corteo dei trattori il cui percorso ha attraversato la città di Lamezia Terme con partenza dal piazzale dello stadio Carlei e poi lungo via del Progresso, corso Nicotera, zona Scuole, via A. Moro, via Marconi, Piazza Fiorentino, via delle Terme, Rettifilo Bagni per terminare in piazza Italia S. Eufemia. In questa piazza il sit in e gli interventi dei dirigenti regionali di Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza delle Cooperative Italiane.
Alberto Statti di Confagricoltura Calabria durante il corteo ha dichiarato: “Chiediamo misure che possano portare ad avere un prezzo dignitoso per l’olio d’oliva che produciamo in Calabria. Non chiediamo assistenzialismo e siamo scesi in piazza perché abbiamo una dignità e non vogliamo che il nostro lavoro venga mortificato come sta succedendo in questo periodo. Abbiamo  un crollo vertiginoso dei prezzi e della domanda mentre dall’altra parte ci sono lavoro e tanti sacrifici. Il .settore olivicolo calabrese garantisce il 15% de’occupazione della nostra regione, ci sono dunque molte responsabilità. Abbiamo fatto delle proposte che verranno sottoposte alla Ministra Bellanova. In concomitanza a questa manifestazione – ha concluso – c’è il tavolo olivicolo nazionale nel quale si inizierà a discutere di quale misure attivare per fare risposta ad un comparto importante per l’economia calabrese è nazionale”.
La maggiore produzione di olio di oliva in questa campagna appena avviata, sta determinando molto malcontento tra i produttori a causa del conseguente abbassamento del prezzo all’origine degli oli. La Calabria è la seconda regione per produzione olivicola-oleria con il 13,4% dell’olio italiano prodotto.Il numero di frantoi attivi è 692 il 15% del totale nazionale. La Calabria vanta più di 130 mila aziende olivicole, il settore olivicolo rappresenta oltre un quarto del valore totale dell’intera produzione agricola calabrese e nel complesso l’agricoltura vale il 6% circa dell’intero valore aggiunto prodotto in Calabria garantendo il 15% dell’occupazione della regione.
“Ci sono rischi grossi per il comparto olivicolo per prezzi che crollano per impostazioni extra Ue. Una situazione che va regolamentata perché riguarda l’intero comparto agricolo” ha dichiarato Nicodemo Podella, Presidente regionale Cia. “Il governo ci può aiutare tantissimo facendo osservare le regole” ha aggiunto. Infatti il punto fondamentale è la differenza di regole tra i paesi che porterebbe di fatto ad una competizione sleale. “Le regole che hanno portato il made in Italy ad essere riconosciuto nel mondo non possono essere buttate al vento. Abbiamo bisogno che il Governo e la Comunità europea prendano atto della situazione perché abbiamo bisogno di un intervento rapido. Non vogliamo che i sacrifici dei nostri nonni vengano buttate al vento. Le risorse devono servire per far mantenere un reddito dignitoso agli agricoltori” ha concluso Podella.
“Siamo in stallo, il mercato è un crisi e per una regione come la Calabria significa decrescita del Pil. L’annata è stata buona ma i sacrifici delle aziende non sono supportate dal mercato ” ha detto Walter Placida, Presidente Confagricoltura Catanzaro. “Siamo la seconda regione produttrice d’Italia ma il mercato sta toccando il minimo storico e ciò causerà conseguenze negative in termini occupazionale. Chiediamo più supporto e più conttollo, il problema è l’aver dato ai paesi extra Ue la possibilità di importare olio senza il pagamento di dazi così subiamo concorrenza sleale. È impensabile che siano prezzi al di sotto di quelli di produzione “.

Redazione Calabria 7

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