La Calabria, in cui si dovrebbe andare al voto per le Regionali nei prossimi mesi o al massimo all’inizio del 2020 (ipoteticamente il 26 di gennaio), continua a essere chiamata in causa nei maggiori dibattiti televisivi nazionali. A partire da ieri sera – quando ne ha parlato il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei Ministri ancora in carica, Giancarlo Giorgetti – e proseguendo oggi in cui stanno continuando a ragionare sull’argomento autentici big del giornalismo italiano quali Marco Damilano, Tommaso Labate e Franco Bechis.
Ma qual è l’oggetto della discussione su una delle ‘ultime Province dell’Impero’? Semplice: la loro tesi è che il leader leghista Matteo Salvini voglia vincere alle latitudini calabresi, così come in Emilia Romagna e Umbria dove pure si tornerà alle urne a breve, per dimostrare che il cosiddetto Governo giallorosso è una manovra di Palazzo sgradita al popolo sovrano. E lo attesterebbe ancora di più se trionfasse soprattutto al Sud, feudo pentastellato alle Politiche 2018.
Ma qual è l’oggetto della discussione su una delle ‘ultime Province dell’Impero’? Semplice: la loro tesi è che il leader leghista Matteo Salvini voglia vincere alle latitudini calabresi, così come in Emilia Romagna e Umbria dove pure si tornerà alle urne a breve, per dimostrare che il cosiddetto Governo giallorosso è una manovra di Palazzo sgradita al popolo sovrano. E lo attesterebbe ancora di più se trionfasse soprattutto al Sud, feudo pentastellato alle Politiche 2018.
Comunque sia, la cronaca delle consultazioni per il cambio dell’Esecutivo – dopo la crisi di Ferragosto – narra pure, per così dire, della gaffe del Cav Silvio Berlusconi che nel riassumere secondo copione dai microfoni del Quirinale l’incontro della delegazione di Forza Italia con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha peraltro affermato: “Ho espresso al Presidente la necessità di una Giustizia più giustizialista”. Provvidenziale l’immediata correzione dell’ex ministro Mariastella Gelimini: “Più garantista”. (D.C.)