Abbiamo molto apprezzato il garbo e la puntualità con cui il presidente del consiglio comunale Marco Polimeni ha precisato le sue dichiarazioni di ieri da noi riportate, con scrupolo notarile, nel consueto resoconto sul canonico ‘live’ scritto del consiglio comunale. Il giovane amministratore ha fugato i dubbi sulla causa naturale del crollo del controsoffitto dell’Aula rossa di Palazzo De Nobili e soprattutto sul preciso impegno assunto, attraverso Agenda Urbana, per il ripristino quanto più possibile celere dell’importante edificio pubblico. Un luogo che rappresenta figurativamente, e non solo, la casa dei catanzaresi. Un posto in cui si esercita la democrazia cittadina. Ecco perché calabria7.it, come si dice in questi casi, continuerà a stare sul pezzo, conducendo quella che noi abbiamo subito individuato come una battaglia di civiltà. (D.C.)
DI SEGUITO LA PRECISAZIONE DEL PRESIDENTE POLIMENI:
DI SEGUITO LA PRECISAZIONE DEL PRESIDENTE POLIMENI:
Precisazione del presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni: “Nessuno strafalcione lessicale: confermo quanto riportato dal giornalista della Vostra testata e quanto io stesso ho affermato in aula nel corso del Consiglio comunale di ieri, venerdì 14 giugno. Le abbondanti precipitazioni – che rientrano nella definizione di eventi naturali – hanno certamente contribuito al crollo del controsoffitto della sala consiliare di Palazzo De Nobili. Su questo piano valgono le specificazioni ricevute dal personale dell’ufficio tecnico del Comune. A questo mi riferivo quando ho parlato di eventi naturali, non di certo al crollo del controsoffitto come evento naturale in sé.
La riqualificazione e recupero del tetto dell’aula rossa del Consiglio è stata inserita nell’elenco delle opere di efficientamento energetico previste con Agenda urbana. Il progetto, unitamente ad altri mirati agli immobili pubblici, è già stato oggetto di una proposta di procedura “Esco” di partenariato pubblico/privato già formalizzata al Comune e che sarà presto presentata in Consiglio comunale per la dichiarazione di interesse pubblico. A seguito di questo atto, che si spera possa essere approvato a breve, sarà avviato il bando integrato”.
Quanto da noi scritto in precedenza, senza il ‘solito link’ ma direttamente pubblicato in pagina:
di Danilo Colacino – Domani entreremo più sul ‘piano tecnico’ di un consiglio comunale, quello svoltosi ieri, che merita un approfondimento su una serie di questioni chiave, politiche e non solo. Ma per ora stigmatizziamo un aspetto diverso: gli inciampi lessicali di qualche esponente dell’Assemblea, in un caso sporadici (anzi isolati in realtà) nell’altro rituali e intollerabili perché accompagnati da commenti fuori luogo e rispetto a cui bisogna prendere una posizione netta, una volta per tutte. Argomenti di discussione l’indisponibilità (ormai quasi annosa) dell’Aula Rossa e la ‘vessata questione’ del depuratore di Lido.
Il giovane presidente del consiglio comunale Marco Polimeni trasforma il crollo dell’Aula Rossa in un imprevisto evento naturale. Nell’assise di cui stiamo discutendo, inizia Polimeni a lasciarci interdetti aggiornando – suo malgrado – la Treccani alla voce eventi naturali. Una definizione che adesso – oltre a terremoti, maremoti, attività vulcaniche, smottamenti et similia – comprende anche il crollo dell’Aula Rossa di Palazzo De Nobili. Un accadimento che necessita di una battaglia, al di là delle spiegazioni di prammatica, secondo noi di civiltà. E su questo si sappia che calabria7.it non mollerà la presa, anche perché curiosamente (senza voler attribuire colpe a chicchessia, ci mancherebbe) il capoluogo di regione al momento registra l’inagibilità di parte della casa comunale, della Cattedrale e della Questura. Forse un record mondiale. Ma per tornare a quanto stavamo dicendo, concordiamo con il rampante Marco sull’imprevedibilità del fatto. Comunque sia, un aspetto che ci corre l’obbligo di precisare – per amore della verità – è il non fare confusione fra questa piccola sbavatura, per giunta ad opera di un giovane amministratore molto preparato, e le singolari uscite del consigliere, sempre aielliano, Antonio Ursino.
Il solito refrain del “non mi avete capito o, peggio, avete distorto le mie parole deve finire”. Il membro del civico consesso di Catanzaro da Vivere Antonio Ursino si caratterizza per un comportamento ‘canonico’ e per quanto ci riguarda stucchevole, quello di disconoscere sempre quanto la stampa tutta (non solo noi) riferisce sui suoi interventi. Tanto è vero che peraltro arriva a chiedere ai colleghi di rettificare i resoconti relativi alle dichiarazioni fatte. Ma fin qui sono problemi suoi e al massimo di chi si fa rappresentare da lui, votandolo. La vicenda assume invece un’altra connotazione quando il diretto interessato insinua distorsioni in malafede da parte di un organo d’informazione e di un giornalista in particolare. A riguardo si precisa che noi riportiamo, pur potendo talvolta sbagliare al pari di ogni essere umano, con il massimo rigore le affermazioni di tutti i consiglieri. Ma vi è di più: diciamo con franchezza che imbastire una strumentalizzazione politica sulle parole di Ursino sarebbe un’operazione sinceramente dal respiro cortissimo, se non addirittura inesistente. Senza contare che tutti avremmo dovuto imparare, ma da bambini, come di solito si dovrebbe dire in tali circostanze: “Non sono riuscito a spiegarmi invece di non avete capito”. Fermo restando che la nostra difficoltà di comprendonio, che il buon Ursino evoca dal microfono del consiglio provinciale in cui come premesso si tiene quello comunale, pare accada solo con lui. Può essere, ma allora sarà bene registrarne gli interventi per poi far giudicare ai lettori e ai cittadini.