Crotone, al via il cantiere delle “opere a mare”

Syndial, società ambientale di Eni, ha avviato oggi a Crotone il cantiere delle “opere a mare” alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, delle organizzazioni industriali e sindacali. Le opere autorizzate con decreto del Ministero dell’Ambiente nel maggio scorso, prevedono la realizzazione di barriere foranee a protezione della linea di costa antistante le due ex discariche Pertusola e Fosfotec utilizzate dalle società che gestivano gli impianti per abbancare gli scarti delle lavorazioni.

La storia del sito industriale di Crotone è iniziata negli anni ’30, con le produzioni di zinco di Pertusola Sud e di fertilizzanti e detergenti di Montecatini. Gli stabilimenti, che nel periodo di massimo sviluppo degli anni ’70 hanno impiegato oltre 2.000 dipendenti, sono progressivamente entrati in crisi nella decade successiva. Negli anni ’90, le attività produttive sono passate a Eni, allora Ente di Stato, che ne ha gestito la chiusura tra il ’91 e il ’99. Nel contempo sono stati avviati gli interventi di messa in sicurezza e bonifica nelle aree di proprietà Syndial, 70 ettari dei 540 complessivi del Sito di Interesse Nazionale di Crotone.

La storia del sito industriale di Crotone è iniziata negli anni ’30, con le produzioni di zinco di Pertusola Sud e di fertilizzanti e detergenti di Montecatini. Gli stabilimenti, che nel periodo di massimo sviluppo degli anni ’70 hanno impiegato oltre 2.000 dipendenti, sono progressivamente entrati in crisi nella decade successiva. Negli anni ’90, le attività produttive sono passate a Eni, allora Ente di Stato, che ne ha gestito la chiusura tra il ’91 e il ’99. Nel contempo sono stati avviati gli interventi di messa in sicurezza e bonifica nelle aree di proprietà Syndial, 70 ettari dei 540 complessivi del Sito di Interesse Nazionale di Crotone.

La realizzazione delle scogliere – è stato spiegato – ha l’obiettivo di garantire, oltre alle ordinarie misure di sicurezza, un’ulteriore protezione all’area del cantiere delle ex discariche qualora dovessero verificarsi eventi meteo-marini eccezionali, in particolare durante la successiva movimentazione dei materiali prevista dal Progetto Fase 2. Una volta concluso il risanamento del sito le barriere foranee verranno riprofilate a livello del mare per contribuire alla salvaguardia e alla protezione del litorale crotonese. L’iter della Fase 2 sta proseguendo: la Regione Calabria ha rilasciato, nell’agosto scorso, il ‘Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale’ e il Ministero dell’Ambiente ha convocato la Conferenza di Servizi decisoria per il 24 ottobre prossimo ai fini dell’emissione del decreto ministeriale.

L’avvio del cantiere – è stato detto ancora – rappresenta un significativo passo avanti del percorso di risanamento ambientale che, negli anni, ha visto Syndial e gli Enti nazionali e del territorio impegnati in un’interazione costante al fine di definire gli interventi e i relativi iter di approvazione. Nel 2008 Syndial, in assenza di significativi interventi delle gestioni commissariali che dal 2001 al 2007 hanno interessato ex Pertusola ed ex Fosfotec, è rientrata in possesso delle aree e ha riavviato l’iter di bonifica, depositando un progetto complessivo per tutto il sito. La società, ottenuti i decreti falda nel 2015 e suoli nel 2011 e 2017, per le due ex discariche fronte mare ha presentato otto differenti proposte progettuali di bonifica, che tuttavia non hanno ottenuto i necessari pareri favorevoli da parte degli Enti.

Solo nel 2017 Syndial, il ministero dell’Ambiente, il commissario straordinario di governo e gli enti hanno trovato una piena convergenza su una soluzione progettuale suddivisa in due fasi per accelerare gli interventi e il rilascio in tempi certi delle autorizzazioni: il Progetto Operativo di Bonifica Fase 1 – Opere di protezione a mare anticipabili”, di cui oggi è stato avviato il cantiere, e Progetto Operativo di Bonifica Fase 2 – Discariche fronte mare e aree industriali”. Fino a oggi, Syndial ha realizzato gli interventi di bonifica dei suoli e della falda decretati e le demolizioni, per un valore complessivo di spesa pari a circa 150 milioni di euro, oltre all’importo versato (sentenza del 2012) per danno ambientale pari a 70 milioni di euro a titolo risarcitorio e compensativo. Per completare le opere di bonifica la società ambientale di Eni stima di spendere circa 250 milioni di euro, inclusi il trattamento delle acque di falda.

La giornata si è conclusa nello stabilimento Syndial di Crotone con la firma del “Patto per la Sicurezza”, un’iniziativa che Eni promuove nei diversi siti operativi al fine di coinvolgere le imprese fornitrici qualificate e impegnate nelle attività operative per prevenire gli incidenti sul lavoro e diffondere le best practice e la cultura della sicurezza.

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