di Antonio Battaglia – Ore 22:54 del 24 luglio 2020, scocca la rinascita della Calabria sportiva. Il pari tra Cremonese e Spezia consegna al Crotone l’aritmetica promozione in Serie A, con ben due giornate di anticipo.
Alla notizia, migliaia di crotonesi si riversano per strada, tra i caroselli di auto e il corteo che attende il rientro della squadra all’aeroporto. Cori a squarciagola per i calciatori e le classiche canzoni di Rino Gaetano a tutto volume. Quattro anni dopo la prima storica promozione nella massima serie, Crotone torna nell’Olimpo del calcio italiano facendo impazzire di gioia una città e una regione intera.
Alla notizia, migliaia di crotonesi si riversano per strada, tra i caroselli di auto e il corteo che attende il rientro della squadra all’aeroporto. Cori a squarciagola per i calciatori e le classiche canzoni di Rino Gaetano a tutto volume. Quattro anni dopo la prima storica promozione nella massima serie, Crotone torna nell’Olimpo del calcio italiano facendo impazzire di gioia una città e una regione intera.
Nel calcio del tutto e subito, di procuratori faccendieri, di calciatori senza alcun senso di appartenenza e gestioni societarie fallimentari, Gianni Vrenna ha intrapreso un percorso programmatico meritevole di fare scuola ed essere preso come modello.
AMALGAMA PERFETTO
E’ la vittoria di una società capace di operare le scelte giuste nei ruoli chiave e con un’idea precisa di calcio propositivo. Grande merito va dato a Beppe Ursino, esperto cecchino del mercato capace di mettere nel mirino calciatori motivati e ambiziosi. Man mano che il Crotone cresceva, dava continuità ai risultati e convinceva, diventava sempre più plausibile ambire seriamente ad un posto in Serie A.
E’ la vittoria di Giovanni Stroppa, bravo ad entrare nella testa dei suoi ragazzi tanto da saper individuare il meglio che avrebbe potuto spremere da ciascuno di loro. Un allenatore capace di trasmettere la sua mentalità propositiva e di far giocare alla sua squadra il calcio più bello della Serie B. Merito riconosciutogli da più parti, dunque ulteriore vanto di una stagione di per sé memorabile.
GRUPPO DI CALCIATORI BRILLANTI
E’ la vittoria di un gruppo straordinario, che dopo le difficoltà incontrate nel rush finale del girone d’andata ha saputo rialzarsi con tenacia, fino a staccare tutti nel delicato post lockdown. Una compagine che si è fatta apprezzare in maniera innocente, pura, spensierata, senza vanti né virtuosismi, ma contando solo sul suo spirito sbarazzino, allegro ma impegnato e basato su sacrifici.
I meriti vanno divisi tra tutti, ma nel computo globale non possono che emergere le prestazioni di Simy, capocannoniere dell’intera cadetteria con 20 reti, o di un Molina da 10 assist. Per non parlare, poi, dell’estroso Junior Messias, che nel 2011 aveva lasciato il suo Brasile per cercare fortuna in Italia e costretto invece fino all’età di 27 anni a mantenersi lavorando anche da fattorino.
L’aggettivo utilizzato per descrivere l’opera portata a termine dall’undici di mister Stroppa richiama l’attenzione alla favola, quella vissuta da un intero popolo, neppure lontanamente intimorito dalle possibili conseguenze del Coronavirus.
SEGNALE DI RIPARTENZA PER LA CALABRIA
Sì, perché il miracolo firmato Cordaz e compagni è un prezioso segnale di ripartenza per una terra martoriata e spesso trascurata. Dimenticata nella sua sofferenza, nei suoi tanti splendori naturali e storici, nelle forme d’arte che pullulano e si nutrono di tutto il bello che le circonda.
Il Crotone si appresta a rivivere l’agognata favola, in maniera questa volta più matura. Magari, forti dell’esperienza passata, in Serie A gli Squali ci potrebbero rimanere per un bel po’, facendo innamorare della città altri tifosi da tutta Italia.
Perché, se un ultimo miracolo i calciatori rossoblu riusciranno a compierlo, sarà quello di far apprezzare la storica città di Pitagora a chi, in altre parti d’Italia, della Calabria conosce solamente le sfumature negative.
Redazione Calabria 7