Cucina, l’intervista alla catanzarese Anita Nicotera: “Dolci, gluten free, estero e TV. Ecco chi sono”

Di Matteo Brancati

Io amo i dolci, proprio non ne posso fare a meno. Anche adesso che ho una certa età mi dovrei controllare. E, infatti, lo sto facendo, perché altrimenti rischierei grosso. Ricordo che da piccolo, ma lo farei anche oggi, spazzolavo la crostata con 8 kg di Nutella che mia mamma, mia nonna preparavano la domenica. Era una festa, soprattutto per me.

Io amo i dolci, proprio non ne posso fare a meno. Anche adesso che ho una certa età mi dovrei controllare. E, infatti, lo sto facendo, perché altrimenti rischierei grosso. Ricordo che da piccolo, ma lo farei anche oggi, spazzolavo la crostata con 8 kg di Nutella che mia mamma, mia nonna preparavano la domenica. Era una festa, soprattutto per me.

Bene, ora che avete sbadigliato di fronte a queste righe sulla mia vita, è arrivato il momento di concentrarvi su una ragazza che farà parlare di sé. E’ brava, oltre ad essere “dolce” (metto le virgolette perché presto capirete il motivo). Lei è Anita Nicotera, catanzarese doc con la grande passione per i dolci di qualsiasi genere. Si definisce una ‘creativa’, ma io la soprannominerei una “maga” con la M maiuscola. Sui social, però, scrive “sono una donna di facili dolciumi”.

Noi di Calabria 7 siamo grandissimi e, dunque, abbiamo deciso di intervistarla con il sottoscritto.

Ciao Anita, com’è nata l’idea di questo progetto?
“È iniziato tutto per caso circa 7 anni fa, quando ho visitato per la prima volta a Bologna il Cake show. Erano i primi tempi che la pasta di zucchero si affacciava sul panorama dolciario italiano perché da noi si prediligeva ancora la pasticceria tradizionale. In quell’occasione ho acquistato il mio primo panetto di pasta di zucchero e ho provato a realizzare mini soggetti su confetto. È qui che ho scoperto la mia vena artistica e la mia abilità nelle miniature e nei dettagli. Da lì in poi la mia passione è cresciuta e dalle decorazioni a scala ridotta sono passata a quelle più grandi, mantenendo però sempre viva la cura per i particolari. Successivamente ho frequentato anche corsi di Cake design per perfezionare le mie tecniche e acquisirne di nuove. È stata se vogliamo un’escalation perché grazie al cake design ho scoperto di non voler soltanto decorare i dolci ma di volermi cimentare anche nella loro preparazione, in modo da avere come prodotto finale una creazione che fosse mia nella sua interezza. Ai corsi di pasticceria internazionale, e non, che ho cominciato a frequentare, si è affiancata la realizzazione di un numero sempre maggiore di progetti e ho fatto nascere “Sorrisi di Zucchero”  con l’intento che divenisse una vetrina virtuale dei miei lavori, dai più piccoli confetti decorati ai progetti più imponenti”.

Adesso puoi svelare chi ti ha tramandato la passione per i dolci?                                                                      “Come da buona tradizione calabrese, mia nonna paterna, di cui tra l’altro porto il nome, è stata ed è tuttora la persona che mi ha ispirato. Durante tutta la mia infanzia è sempre stata lei a preparare le nostre torte di compleanno, così come i classici dolci della tradizione regionale e io, da nipote maggiore, sono diventata oggi la “depositaria” del suo sapere dolciario. Un ringraziamento devo farlo però anche a Carmen, cugina di mia madre, che mi ha fatto conoscere e apprezzare il mondo del Cake design”.

Dunque, come ti definisci?
“Non amo attribuirmi etichette, andrei, piuttosto per esclusione. Comincio quindi col dire che non mi sento una pasticcera ,né una mera esecutrice. Non mi ritengo una pasticcera perché non ho tutte le competenze e gli anni di esperienza di coloro che io considero Pasticceri con la “P” maiuscola, che si accostano a questo mestiere in età molto giovane; non sono un’esecutrice perché le opere che realizzo sono dei pezzi unici in quanto mi piace porre l’attenzione su dettagli che rispecchiano la persona destinataria del dolce, in modo che venga fuori un progetto sempre diverso e peculiare. Se proprio dovessi scegliere un termine, mi definirei una “Creatrice”.

Il dolce preferito da preparare in famiglia o un amico, amica? A noi puoi dirlo.
“Il dolce che ha un significato particolare per me è una torta che ricorda nell’aspetto e nei colori la Foresta Nera, ma che in realtà né è una mia rivisitazione; si tratta di una torta soffice al cacao farcita con una mousse di ricotta e amarene. All’esterno è decorata con sfoglie sottili di cioccolato fondente. Per la prima volta l’ho preparata in occasione del compleanno di mio padre ed è poi diventata il mio cavallo di battaglia, tant’è che mi ha permesso di vincere un contest di pasticceria in cui ogni creazione è stata assaggiata e votata dal giudice di Bake Off Damiano Carrara. Al di là della vittoria, infatti, quello che mi ha dato maggiore soddisfazione è stato il suo giudizio positivo e i suoi complimenti per il gusto e l’equilibrio che c’era tra i vari sapori”.

L’ultima domanda e poi ti lascio andare, promesso. Quali sono i tuoi progetti futuri?
“Mi piacerebbe che il mio futuro si arricchisse con un’esperienza all’estero per esplorare le nuove frontiere della pasticceria e della decorazione; vorrei specializzarmi nella pasticcera gluten free e imparare le tecniche di lavorazione dello zucchero artistico (Isomalto). E poi, chissà, partecipare anche a un programma televisivo, che sicuramente sarebbe per me una grande opportunità di crescita personale e professionale”.

In foto alcune creazioni di Anita Nicotera.

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