La presentazione di due raccolte di poesie di Vito Antonio Villirillo è stata l’occasione per una serata di notevole spessore culturale; serata organizzata dal Comitato catanzarese della Società Dante Alighieri e dalla Chiesa del Monte dei Morti della nostra città, nell’ambito delle celebrazioni in onore del Serafico San Francesco d’Assisi Patrono d’Italia.
Ha aperto i lavori la dottoressa Teresa Rizzo, presidente del Comitato suddetto, la quale non si è limitata ai formali saluti introduttivi, ma si è soffermata sull’amore del sommo poeta Dante per San Francesco e per l’ordine da lui fondato, al punto che dopo averlo collocato nel Cielo del Sole nella terza Cantica del Divino Poema, si fa seppellire, dopo la morte, in un convento di frati francescani.
La presentazione delle due raccolte di poesie
Don Pino Silvestre, rettore della Chiesa del Monte dei Morti, ha presentato le due raccolte di poesie che portano i titoli “Libero i di volare”e “Ascoltare la voce del creato nel silenzio”come una spazio nel quale Vito Antonio Villirillo “apre a noi il suo cuore e rivela il suo animo mite, generoso e accogliente…canta la bellezza e il fascino del creato, di tutto ciò che ci circonda con la varietà della biodiversità “. Il poeta, ha continuato don Pino, “si duole per le ferite e il deterioramento che l’uomo porta a questo giardino che Dio gli ha affidato per custodirlo e curarlo”.
L’autore legge alcune delle sue poesie
Villirillo, applaudito dal numeroso e attento pubblico, ha letto alcune delle sue poesie, premiate, peraltro, in prestigiosi concorsi letterari. Le poesie hanno offerto lo spunto a don Vincenzo Lopasso, docente di Sacra Scrittura presso l’Istituto Teologico Calabro “San Pio X” di Catanzaro e socio del Comitato della Società Dante Alighieri, per la relazione “il creato visto da San Francesco d’Assisi”. Numerosi e diversi sono stati i riferimenti del relatore all‘’enciclica “L,caudato sii “di Papa Francesco, della quale il sommo Pontefice ha preannunciato il seguito con una nuova enciclica che sarà pubblicata proprio prossimo 4 ottobre, giorno nel quale si festeggia il Santo Patrono d’Italia.
Don Vincenzo si è soffermato su quelle che a suo avviso sono le idee fondamentali della spiritualità di san Francesco nel leggere e meditare l’enciclica del Papa. Il creato, termine che raramente si trova nelle fonti francescane, anzi sembra che il santo non usasse questa parola. Perciò preferiva usare il termine creatura; La visione del creato o la profonda prospettiva religiosa, nel senso che egli non separa quanto appartiene al mondo e alla vita da Dio Creatore e Signore di tutto; I tratti della prospettiva sul creato Le creature sono buone e belle, fratelli e sorelle, rivelatrici dell’amore e della bontà di Dio. Egli ritiene, ad esempio, frate Sole il più bello delle creature perché “de te, Altissimo, porta significazione; Sentimenti verso le creature. Il primo sentimento che Francesco ha di fronte alle creature, da lui avvertito come desiderio impellente a seguito del primo incontro e bacio al lebbroso, è l’amore. Questo sentimento è di natura soprannaturale, ha radici nella grazia di Dio, e in particolare nasce dalla fede che tutte le creature appartengono a Dio. Ci sono, inoltre, altri sentimenti, quali la lode a Dio e la perfetta Letizia. ⁃ L’uomo, il vertice delle creature. Tra le creature, nella visione francescana, un posto di eccellenza è riservato all’uomo. Questo perché l’uomo riflette in se stesso, meglio di ogni altra creatura, l’immagine di Cristo. ⁃ La custodia del creato, che si coglie nello spirito con cui Francesco amava le creature e le custodiva. Nella spiritualità francescana elementi importanti sono lo stupore di fronte al creato ed il compito di custodirlo con amore. Tema, questo, su cui è incentrata l’enciclica del Papa che ha come sottotitolo “Sulla cura della casa comune”, espressione che equivale ad ambiente o creato. ⁃ Un esempio: sorella acqua. Fin dalle prime pagine dell’enciclica il Papa ci istruisce sul giusto atteggiamento da avere nei riguardi del creato. “Il mondo – scrive – è qualcosa di più che un problema da risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode” (LS 12). ⁃ Stupor e conversione. Occorre dunque che l’uomo contemporaneo viva il rapporto con le creature in modo diverso, con occhi nuovi. Il dominio sul creato proprio delle politiche attuali è conseguenza del peccato e dell’egoismo umano. Il Papa sottolinea che per seguire la logica del mercato si è persa la dimensione dello stupore di fronte al creato, ovvero l’atteggiamento fondamentale dell’uomo di fronte alle creature, fatto di gratitudine e di lode.
“Questa riflessione sul creato nella spiritualità francescana – ha concluso Prof. Lopasso- ci invita a fare nostro l’esempio di san Francesco e a cambiare sguardo verso la creazione, di prenderci veramente cura delle creature e rispettarle nell’ordine del piano divino. L’uomo di oggi deve rivedere il suo modo di abitare la casa comune che è il mondo che Dio gli ha dato per essere felice. Se non lo custodisce rischia di innescare un meccanismo di morte e di decretare la rovina di se stesso. I problemi sono collegati: il livello personale, ambientale, politico, economico, sociale formano un intreccio tale che il modo di affrontare l’uno incide o condiziona le leggi che governano l’altro livello”.
La scuola cantorum di Maria e Gerardo Pullano ha intramezzato i lavori con canti suggestivi. L’autore ha devoluto le somme ricavate dalla vendita dei libri alla Mensa dei poveri attiva presso la Chiesa del Monte dei Morti e della Misericordia.