il retroscena

Dal Fioritallini al Fioritalerico, Catanzaro ha la sua nuova giunta: chi entra e chi esce. Deleghe rimescolate

L'accordo saltato con Valerio Donato, il caso Mongiardo e i mal di pancia del Pd. Novità anche nello staff del sindaco

Il dado è tratto, la Giunta è rifatta. Rinasce sul tandem Fiorita-Talerico. Nessun “tridente” perché l’accordo per l’appoggio (diretto o indiretto) di Valerio Donato non si è trovato. Secondo fonti accreditate, il leader di Rinascita avrebbe chiesto la delega alle Partecipate per creare da consigliere comunale una sorta di cabina di regia e meglio coordinare le società in house del Comune di Catanzaro. Al niet del sindaco è saltato tutto. Donato rimarrà all’opposizione e Fiorita continuerà a fare il sindaco con l’appoggio sempre più determinante e influente di Antonello Talerico, maggioranza nella maggioranza in Consiglio comunale. La sua componente sarà quella più rappresentata nella nuova giunta che verrà annunciata nelle prossime ore.

Tre new entry e deleghe rimescolate

Tre new entry e deleghe rimescolate

Nell’esecutivo entreranno – come preannunciato – Giorgio Arcuri e Giusi Pino, entrambi con un passato nel centrodestra. Il primo prenderà le deleghe di Aldo Casalinuovo più la protezione civile. La seconda sostituirà il dimissionario Lazzaro prendendo sia le politiche sociali che quelle del lavoro. Saltata l’intesa con Donato, è venuto meno pure l’accordo con i Guerriero e, quindi, nessuna nomina ad assessore per Roberto. Per equilibrare l’esecutivo e non spostarlo troppo a destra, Fiorita promuoverà uno dei suoi fedelissimi. La scelta è ricaduta su Nunzio Belcaro che acquisirà le deleghe di Nino Cosentino: sport e istruzione ma anche la tutela degli animali, ceduta da Giusi Iemma. Il potentissimo vice sindaco, riconfermato in quota Pd, vedrà potenziato il suo ruolo con l’acquisizione di altri due settori: l’anagrafe e l’edilizia privata.

Il mal di pancia del Pd e il caso Mongiardo

Proprio tra le file del Partito democratico si segnalano malumori crescenti. E’ un caso la riconferma di Marina Mongiardo in giunta. Fiorita la considera in quota Pd e, in particolare, in rappresentanza di Jasmine Cristallo, diretta emanazione della segretaria nazionale Elly Schlein. Al contrario i dem la ritengono un tecnico nominato dal sindaco e rivendicano, pertanto, un’altra postazione nell’esecutivo soprattutto dopo la rimozione di Aldo Casalinuovo. L’idea sarebbe quella di ripescare Salvatore Passafaro, ex segretario cittadino e primo dei non eletti, per dare rappresentanza a chi alle ultime elezioni comunali ha messo la faccia. E’ l’ultimo nodo da sciogliere. L’intenzione è quella di rilanciare l’azione amministrativa sfuggendo ai “ricatti” di singoli consiglieri comunali e mono-gruppi che tengono in ostaggio il sindaco. Paradossalmente, chi rischia di uscire con le ossa rotte è il Pd, tradito da quel Nicola Fiorita che un anno fa è stato eletto con il contributo determinante del principale partito di centrosinistra senza il quale non sarebbe stato neanche candidato.

Lorenzo Costa nello staff del sindaco

Restano intoccabili Donatella Monteverdi (al pari di Giusy Iemma eletta in Consiglio e nominata assessore), Marinella Giordano, il super assessore ai Lavori Pubblici Scalise e Borelli, l’altro uomo in giunta che risponde a Talerico, il vero vincitore di questa partita, capace persino di imporre nello staff del sindaco l’ex consigliere comunale Lorenzo Costa. Il Fioritallini non c’è più, sostituito in tutto e per tutto dal Fioritalerico.

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