Da domenica 29 novembre, con l’inizio dell’Avvento, entra in vigore nella maggior parte delle diocesi italiane il nuovo Messale. Sarà in pieno regime per Pasqua 2021.
Il nuovo Messale, revisionato dalla Cei che introdurrà definitivamente una serie di modifiche alle formule e alle preghiere più popolari e conosciute. Nel Padre Nostro, arrivano le parole: “non abbandonarci in tentazione” e non più “non ci indurre in tentazione” come si è recitato finora. Al momento della consacrazione, il prete all’altare dirà: “ecco l’Agnello di Dio.. beati gli invitati alla cena dell’Agnello”. Inoltre il prete dirà, dopo il Santo: “veramente santo sei tu, o padre” e proseguirà “santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito”. Sempre nella consacrazione c’è anche un’altra modifica: “consegnandosi volontariamente alla passione”. Anche il Gloria avrà una nuova formulazione. “Pace in terra agli uomini amati dal Signore». E al Kyrie sono privilegiate le invocazioni in greco. Kirye eleison, Christe eleison. Infine all’atto penitenziale vi è stata apportata una aggiunta inclusiva: “Confesso a Dio onnipotente fratelli e sorelle tutti”
Il nuovo Messale, revisionato dalla Cei che introdurrà definitivamente una serie di modifiche alle formule e alle preghiere più popolari e conosciute. Nel Padre Nostro, arrivano le parole: “non abbandonarci in tentazione” e non più “non ci indurre in tentazione” come si è recitato finora. Al momento della consacrazione, il prete all’altare dirà: “ecco l’Agnello di Dio.. beati gli invitati alla cena dell’Agnello”. Inoltre il prete dirà, dopo il Santo: “veramente santo sei tu, o padre” e proseguirà “santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito”. Sempre nella consacrazione c’è anche un’altra modifica: “consegnandosi volontariamente alla passione”. Anche il Gloria avrà una nuova formulazione. “Pace in terra agli uomini amati dal Signore». E al Kyrie sono privilegiate le invocazioni in greco. Kirye eleison, Christe eleison. Infine all’atto penitenziale vi è stata apportata una aggiunta inclusiva: “Confesso a Dio onnipotente fratelli e sorelle tutti”
Il linguaggio è più inclusivista e paritario, alla parola fratelli segue sempre quella di sorelle. La Conferenza Episcopale Italiana si augura che queste novità’ possano arginare l’iniziativa di qualche prete al fai-da-te