Le parole di Gabriele Muccino su Matteo Salvini non sono passate inosservate in Calabria, dove il regista è al lavoro per realizzare un cortometraggio che dovrà raccontare le bellezze della regione. Un’operazione per la quale il governo regionale ha impegnato 1,7 milioni di euro a cui si aggiungeranno le spese per la distribuzione. Dopo l’aggressione da parte di una donna di colore, avvenuta in provincia di Firenze, Muccino aveva scritto sui social: “Solidarietà a chi incita odio e violenza verso i più deboli? No grazie. Nessuna solidarietà. Non esageriamo adesso. Non siamo tutti buoni e uguali. Ci sono delle differenze di comportamento che hanno delle conseguenze. Anche prevedibili”.
La presa di posizione del regista non è piaciuta a Nino Spirlì, vice presidente leghista della Giunta calabrese con delega alla Cultura. “Non mi aspettavo – scrive su Facebook con tanto di tag del regista – che Gabriele Muccino avesse intelligenti moti di solidarietà nei confronti di Matteo Salvini. Sarebbe stato uno sforzo sovrumano. Speravo, quanto meno, in un intelligente silenzio. A volte, infatti, far lavorare poco muscoli facciali e corde vocali può aiutare a concentrarsi meglio sulla vitale e necessaria ossigenazione delle cellule cerebrali. Purtroppo, il miracolato non sempre onora il miracolo. E la riconoscenza al pane – continua il post – la si dimentica dopo il primo boccone. Mi auguro che il sicuro successo dei suoi ultimi cortometraggi lo rasserenino nell’animo e gli regalino la Visione di una vita più partecipe alle necessità e ai disagi altrui, a prescindere che, pur pochi e temerari, scelgano o meno di andare a vedere i suoi stentati film”. Parole pesanti, considerato che il regista è al lavoro su commissione della Giunta di cui Spirlì è vice presidente.
Tra i sostenitori di Salvini, sui social qualcuno invita la Regione a revocare l’incarico a Muccino. Fra questi Ulderico Nisticò, docente e storico, che non usa termini diplomatici: “Cosa aspetta la Santelli a licenziare a calci quel tale Muccino?”
Il 4 luglio scorso, presentando l’iniziativa alla presenza del regista e degli attori Raoul Bova e Rocio Munez Morales, protagonisti della pellicola, la governatrice Jole Santelli, ideatrice del progetto varato con delibera di Giunta del 4 giugno scorso, aveva detto: “La Calabria non è in bianco e nero, ma una moltitudine di colori. Per questo cortometraggio ho scelto Muccino non a caso, ma perché è il regista dell’amore e spero che faccia innamorare tutti della Calabria”.
Alla conferenza stampa, a Corigliano-Rossano, nella tenuta Favella della Corte, c’erano anche Alessandro Passadore, della casa produttrice Viola Film, e lo stesso Spirlì il quale, dopo aver sottolineato che il progetto è stato condiviso da tutta la Giunta, aveva suggerito di “raccontare i profumi, ma anche le sensazioni, perché la terra della Calabria parla con i silenzi, che non sono omertà. Da noi si dice: tante parole diventano troppe, una è mezza detta e l’altra taciuta. Questa è una terra di commistioni che ti danno l’idea di cosa significhi essere calabresi”.
Al termine di una stagione turistica segnata dall’emergenza Covid, intanto, in Calabria il lavoro di Muccino (l’operazione è stata contestata dalle opposizioni per i costi giudicati esorbitanti) è atteso con curiosità. Gli addetti ai lavori sperano che possa contribuire all’immagine di una regione spesso deturpata dalla cronaca nera.