Dalla Francia in Calabria per amore, fermate due minorenni

Hanno percorso più di 1300 km in auto, dalla Francia fino in Calabria, per amore.

I carabinieri hanno rintracciato due ragazze di 14 anni, a Bianchi (CS), che il 29 novembre scorso si erano allontanate da Vence, piccolo centro abitato a pochi chilometri da Nizza, a bordo dell’automobile della nonna di una di loro. Un rocambolesco viaggio durato più di 11 giorni. Valicata la frontiera italo – francese a Ventimiglia, le due sono riuscite, guidando a turno, a raggiungere Roma, dove hanno trascorso alcuni giorni facendo ricorso a tutti i loro risparmi. Poi si sono rimesse in cammino verso sud, nel tentativo di raggiungere la Sicilia.

I carabinieri hanno rintracciato due ragazze di 14 anni, a Bianchi (CS), che il 29 novembre scorso si erano allontanate da Vence, piccolo centro abitato a pochi chilometri da Nizza, a bordo dell’automobile della nonna di una di loro. Un rocambolesco viaggio durato più di 11 giorni. Valicata la frontiera italo – francese a Ventimiglia, le due sono riuscite, guidando a turno, a raggiungere Roma, dove hanno trascorso alcuni giorni facendo ricorso a tutti i loro risparmi. Poi si sono rimesse in cammino verso sud, nel tentativo di raggiungere la Sicilia.

Questa è l’impresa, è il caso di dirlo, che le due ragazze francesi hanno compiuto per poter vivere serenamente il proprio amore, fortemente ostacolato dalle rispettive famiglie, e che le ha portate, ormai esauste, affamate ed infreddolite, nel piccolo centro montano di Bianchi, nel cuore dell’altopiano della Sila. Quando i militari della locale stazione le hanno notate, sdraiate sui sedili dell’auto, in sosta in un parcheggio pubblico, le due, che si sono inizialmente dichiarate maggiorenni e, prive di documenti, hanno comunque cercato di eludere il controllo fornendo generalità false e hanno dichiarato di trovarsi lì per riposare alcune ore in attesa di riprendere la propria vacanza.

I carabinieri però si sono insospettiti e hanno deciso di portarle in caserma per accertamenti.

I militari hanno preparato un pasto per le due ragazzine e, trovata un’interprete, per meglio comprenderle, le hanno interrogate. E alla fine la verità è venuta a galla. E i loro genitori sono stati avvertiti. Con tanto di pianto liberatorio ascoltato dall’altra parte del telefono. Le mamme, disperate, non sapevano che fine avessero fatto le figlie, che avevano anche lasciato dei veri e propri biglietti di addio nelle rispettive camerette. I genitori delle due 14enni francesi si sono precipitati a Bianchi, dove sono giunti nel pomeriggio di ieri. Hanno riabbracciato le giovani, che intanto erano state ospitate nella casa del sindaco, Pasquale Taverna. Era stata proprio la moglie del sindaco a fare da interprete. Oggi la ripartenza delle ragazzine e delle loro famiglie verso la Francia, dopo una vera gara di solidarietà della popolazione nei loro confronti.

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