Dalla Regione il via alla quarta dose, Italexit: “Basta terrorismo, i sieri non immunizzano”

Il Coordinamento regionale Italexit con Paragone: "Si sbandiera uno studio dell’Umg di Catanzaro, sarebbe interessante sapere chi lo ha firmato"
quarta dose vaccino
La Giunta Regionale della Calabria dà il via alla quarta dose di vaccino, una vergogna! Dal comunicato della Giunta stessa, si evince che “è importante non abbassare la guardia”. Ci verrebbe da dire: quale guardia? Parliamo di numeri, pubblicati dall’ultimo rapporto Ema: ben ??1.800.000‬ effetti avversi, oltre 45mila decessi. Numeri tremendi, da dar tremare i polsi. Con queste parole la Giunta, a trazione Lega e Forza Italia, ha inteso promuovere una nuova inoculazione alla popolazione, dicono loro, “più a rischio”. Dopo la seconda dose, più il booster della terza, si dà il via al secondo booster, ovverosia la quarta dose”. Lo si legge in una nota a firma del Coordinamento regionale Italexit con Paragone Calabria.

“I sieri non immunizzano”

“Come è possibile – è scritto ancora – continuare con narrazione, pur consapevoli che i cosiddetti sieri non immunizzano da un ben nulla? È assurdo quanto si sta portando avanti. In presenza di pesanti effetti collaterali, stiamo cercando di comprendere meglio i numeri, analizzando i dati dell’Istituto Superiore di Sanità di un probabile nesso tra morti improvvise e vaccinazione. Dunque, la Regione pensa di continuare questa farsa, e i centri di inoculazione, in Calabria, non hanno mai chiuso.
Anzi, per dare un senso alla recente stabilizzazione del personale medico (nuovi precari della salute), si inizia, nuovamente, a dare i numeri. Letteralmente. Numeri di contagio, di nuovi malati, di una crescita di malati e così via; ovviamente si omette di rimarcare che il 95% delle persone inoculate ha contratto ripetutamente l’infezione da cosiddetto Covid e varianti varie. Il Governatore Occhiuto e la sua Giunta affermano che il virus – nonostante i 40 gradi, aggiungiamo noi – continua a circolare tra la popolazione. Il terrorismo del regime forzista e leghista continua nell’affermare che “in determinate categorie di persone, può essere molto pericoloso se non letale”.

“Procurato allarme”

A giudizio del Coordinamento regionale Italexit con Paragone tali “affermazioni rasentano il reato di procurato allarme! Ciò nonostante, si sbandiera uno studio dell’Università di Catanzaro (a tal proposito, sarebbe interessante sapere chi ha firmato tale studio), condotto insieme alla Regione Calabria (chi sono gli esperti?) nelle terapie intensive. Seguendo l’iter intrapreso mesi or sono a livello nazionale, si vuole continuare a terrorizzare la popolazione, continuando ad affermare che una grande percentuale di ricoverati è composta da chi non ha effettuato la conclusione del ciclo di inoculazione. Questo dato è totalmente falso.
È il caso di ricordare – si legge ancora – che qualche giorno fa, esattamente il 17 giugno, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato l’ultimo Report esteso, dal quale si evince esattamente il contrario di quanto dichiara la Giunta Regionale. I dati contenuti all’interno del report Iss determinano e pongono una pietra tombale sulla narrazione, a senso unico, sulla efficacia del vaccino. L’Iss specifica che i dati riportati, infatti, provengono dalla sorveglianza integrata dei casi a livello nazionale, quindi anche dati della Calabria“.

“Il 90% dei deceduti era vaccinato”

“Dall’analisi di questi dati – continua Italexit – emerge un dato significativo sui decessi: vien fuori, pertanto, che circa il 90% dei deceduti era vaccinato con ciclo completo. Precisamente il contrario di quanto la Giunta regionale afferma. Si intende altresì rimarcare come l’artificioso e maldestro tentativo di terrorizzare i calabresi sia in netto contrasto con quanto i leader leghisti e forzisti dichiarano a livello nazionale. Ci sono, dunque, due indicazioni e prospettive diverse? O, piuttosto, si cerca di cavalcare l’onda contraria a livello nazionale, per fare, invece, il contrario nella nostra regione? Delle due – conclude la nota -, certamente una non dice il vero”.

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