Dall’aeroporto di Crotone al Pugliese di Catanzaro, gli appalti del “principino” nel mirino della Dda

di Gabriella Passariello- L’imprenditore Antonio Gallo, definito dai collaboratori di giustizia il “principino”, aveva la capacità di muoversi nel settore degli appalti con una destrezza fuori dal comune. E come lui anche altri indagati finiti nella rete della Dda con l’inchiesta “Basso Profilo”. Un’attitudine che si evince in relazione alle vicende sugli appalti per le pulizie straordinarie dell’aeroporto di Crotone, su quelli dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro e sulle municipalizzate del Comune capoluogo di Regione, gare per le quali gli inquirenti comunque non contestano in questi casi reati penalmente rilevanti, trattandosi di ipotesi, scrivono nella richiesta i pm, titolari dell’inchiesta Paolo Sirleo e Veronica Calcagno, che richiedono opportuni approfondimenti. Nel primo caso si fa riferimento all’appalto indetto dalla Sacal, società regionale in house che gestisce gli scali aeroportuali calabresi, su un intervento di pulizia straordinario dell’aerostazione di Crotone. Gara aggiudicata alla Puliservice dell’imprenditore Antonino Pirrello, il quale avrebbe beneficiato di aiuti da parte di Antonio Gallo e dell’imprenditrice  Glenda Giglio. Pirrello e Gallo in una conversazione del 2 ottobre 2017 accennano alla gara e al fatto che Giglio comunica loro che la scadenza del termine per la apertura delle buste è fissata per il giorno successivo. Il 3 ottobre, il “principino”  si trova con l’imprenditrice e i due interloquiscono sulla gara e sulla composizione della commissione. Tre giorni dopo Gallo e Pirrello, rientrati da Roma a Catanzaro, si recano all’aeroporto di Crotone per fare un sopralluogo propedeutico alla partecipazione della gara indetta dalla Sacal per il servizio di pulizie straordinarie. I due commentano che avrebbero dovuto mettere le mani sull’aeroporto di Crotone (hanno presentato infatti offerte a notevole ribasso ndr) con lo scopo di farsi conoscere per poter poi prendere appalti più grossi. Inizia il sopralluogo nel plesso aeroportuale e i due parlano con un dipendente dell’aeroporto, che gli mostra gli spazi, evidenziando che lo scalo era chiuso da un anno. Gallo invita il dipendente ad annotarsi il nominativo della ditta Puliservice quale aspirante, e il dipendente genericamente fa loro presente che li avrebbe informati l’indomani. Quindi si congedano dall’impiegato, che si mette a disposizione evidenziando che per ogni evenienza avrebbero potuto fare capo ad un ingegnere, anche lui dipendente dell’aeroporto. Gallo e Pirrello, congedatisi del predetto dipendente, confidavano sull’operato della Giglio, che fa intendere la riuscita all’aggiudicazione dell’appalto all’ impresa: “minimo gli deve dare la percentuale per Crotone” … se non vi sveglio io a tutte e due”. Appalto che poi viene effettivamente aggiudicato alla Puliservice.

L’appalto al Pugliese e alle municipalizzate di Catanzaro

L’appalto al Pugliese e alle municipalizzate di Catanzaro

Gallo esorta un suo collaboratore a recarsi in ospedale e in alcune municipalizzate del Comune di Catanzaro per cercare di avvicinare persone che avrebbero potuto aiutarlo per l’aggiudicazione di appalti. Si fa menzione ad un dirigente dell’Asp di Catanzaro, responsabile del settore acquisti e di un noto ex consigliere comunale, attuale consigliere regionale. Gallo ritiene queste persone ben disposte a vedersi riconosciuto “qualcosa” in cambio di forniture da affidare. Gallo ripercorre con il suo braccio destro, verosimilmente allo scopo di far redigere al suo collaboratore una sorta di scheda aziendale,  una serie di gare vinte. Il collaboratore nomina il Politecnico di Torino per un’altra gara e l’imprenditore elenca Enel, Ilva, Terna, Saipem gruppo Eni e tutte le aziende municipalizzate .

“Il dirigente mangia e il consigliere fa Padre Pio”

In particolare per l’ospedale Pugliese di Catanzaro, Gallo chiede senza mezzi termini al collaboratore di avvicinare il consigliere regionale, all’epoca dei fatti tra i banchi del Consiglio comunale di Catanzaro e il dirigente Asp, precisando: “il lavoro mi interessa a me, se dobbiamo riconoscere qualcosa, gliela riconosciamo… quindi basta che il dirigente mangia e l’ex consigliere comunale fa Padre Pio quindi… io sono schietto… se c’è qualcosa da riconoscere mi dici come è e ci dividiamo senza fare storie e parole”. Il dato importante  per gli inquirenti  è l’ enorme capacità penetrativa di Gallo e Pirrello nel settore degli appalti, avvalendosi di ogni strumento. Non è un caso che per l’appalto della Sacal, abbiano fatto ricorso a Glenda Giglio, moglie, del titolare dell’Istituto di Vigilanza che all’epoca aveva appalti nella Sacal e che, quindi, poteva disporre di conoscenze in quell’ente pubblico, come non è un caso che parlando con il suo collaboratore, il “principino” dica a chiare lettere che pur di ottenere qualche appalto all’ospedale Pugliese e in qualche azienda municipalizzata di Catanzaro sarebbe ricorso a tutto, anche a “riconoscere” qualcosa ai propri “facilitatori”.

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