Dalle Regioni via libera all’infermiere di famiglia. FNOPI: “Bisogna fare in fretta”

infermiere famiglia

Dopo l’iniezione di organici del “Decreto Rilancio”, la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche ha avviato con le altre istituzioni il progetto a livello nazionale dell’infermiere di famiglia/comunita’ (IF/C), previsto nel Patto per la Salute e dalla legge 77/2020, quella di conversione del decreto Rilancio appunto.

Le Regioni hanno messo a punto e approvato un documento che rende uguale la figura dell’IF/C su tutto il territorio nazionale. Il testo segue la strada tracciata dal Patto per salute 2019-2021 e dalle proposte della Fnopi messe nero su bianco in un modello consegnato a Governatori e ministro della Salute.

Le Regioni hanno messo a punto e approvato un documento che rende uguale la figura dell’IF/C su tutto il territorio nazionale. Il testo segue la strada tracciata dal Patto per salute 2019-2021 e dalle proposte della Fnopi messe nero su bianco in un modello consegnato a Governatori e ministro della Salute.

Urgenza determinata dal Coronavirus

“La proposta di linee di indirizzo – scrivono le Regioni – e’ stata redatta dal sottogruppo tecnico a partire dal documento ‘Position statement su Infermiere di Famiglia e Comunita” della Fnopi, in cui la descrizione delle competenze dell’IF/C risulta completa e in linea con gli orientamenti Europei per quanto riguarda i due ambiti di competenza (famiglia e comunita’) ritenuti strategici per la promozione della salute e gestione della cronicita’/fragilita’ sul territorio”.

Il documento delle Regioni e il position statement della Fnopi, pubblicato come ulteriore ebook della Federazione, chiariscono quali sono le potenzialita’ e le peculiarita’ anche formative, organizzative e collaborative di questa figura, che di fatto esiste da anni in molte realtà locali, ma che ora andrà codificata, organizzata, normata e formata in tutte le Regioni. Ma le Regioni hanno anche sottolineato che dell’IF/C c’e’ bisogno in fretta per l’urgenza determinata dal fenomeno epidemico da Sars-CoV-2 e per le “potenzialita’ determinate dall’introduzione di tale professionista sanitario per il potenziamento delle cure primarie” e per questo hanno messo a punto il loro documento.

“Applicare subito questa innovazione”

“È necessario applicare subito questa innovazione – sottolinea la presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli in linea con le Regioni – per dare spazio il più velocemente possibile alla nuova figura per l’assistenza sul territorio, anche prevedendo percorsi formativi ad hoc diffusi in tutte le Regioni: l’infermiere di famiglia/comunità non è una figura improvvisata, ma un professionista preparato per poter assistere al meglio i pazienti fragili e le loro famiglie”.

“Ringraziamo i presidenti delle Regioni, la Commissione salute e il suo coordinatore Icardi per l’impegno e il risultato ottenuto. Vogliamo dare il nostro contributo al Paese e lo vogliamo fare assieme a tutti gli altri professionisti della salute – aggiunge – consapevoli che tutte le energie dovranno essere orientate a garantire il diritto alla salute dei cittadini: la Federazione è pronta a collaborare da subito con Governo, Parlamento, Regioni e Associazioni di cittadini e pazienti per dare attuazione concreta a questo professionista essenziale per il territorio”.

Redazione Calabria 7

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