Nove avvisi di conclusione indagini preliminari sono stati notificati ad altrettanti extracomunitari che lo scorso 1 aprile, durante la protesta di un gruppo di migranti nella tendopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, si sono resi responsabili di danneggiamenti e furti negli uffici amministrativi e operativi della struttura.
La protesta era stata innescata dalla decisione della Regione Calabria di installare una cucina da campo, per aiutare i migranti in piena pandemia, all’interno della tendopoli.
La protesta era stata innescata dalla decisione della Regione Calabria di installare una cucina da campo, per aiutare i migranti in piena pandemia, all’interno della tendopoli.
Le indagini del Commissariato di Gioia Tauro, coordinate dalla procura di Palmi diretta dal procuratore Ottavio Sferlazza, hanno consentito di individuare i responsabili.
Ai 9 indagati, tutti in passato domiciliati nella tendopoli di San Ferdinando, sono contestati i reati di danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio in concorso. Un 28enne del Mali dovrà rispondere anche di furto aggravato.
Nei confronti di tutti sono stati emessi dal Comune di San Ferdinando, ed eseguiti con l’assistenza degli agenti del commissariato diretto dal primo dirigente Diego Trotta, i provvedimenti amministrativi di allontanamento dalla tendopoli.
Redazione Calabria 7