“Ho preso l’impegno che una delle prime leggi regionali, se dovessi essere eletto, è di dare vita all’acqua pubblica regionale che non c’è in alcuna regione d’Italia”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, candidato alla presidenza della Regione Calabria, a radio Crc. Luigi de Magistris ha ricordato che la città di Napoli è ad oggi “l’unica grande città ad aver ripubblicizzato tutta l’acqua e abbiamo dimostrato che questo significa buon governo. Addirittura – ha sottolineato – l’azienda pubblica dell’acqua si occupa del ciclo delle fogne, abbiamo fatto assunzioni, siamo tra le tariffe più basse d’Italia e facciamo utili”.
Puntuale è arrivata la replica di Cataldo Calabretta Commissario liquidatore Sorical Spa, la società che gestisce il servizio idrico in Calabria: il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, vorrebbe esportare in Calabria e nel resto d’Italia il modello di gestione del servizio idrico di Napoli. Saremmo felici di accoglierlo se quel modello fosse efficace ed efficiente, ma così non è. Approvare i bilanci con 5 anni di ritardo come ha fatto di recente, non è un buon biglietto da visita – scrive Calabretta. “De Magistris, appeno eletto sindaco, – rileva il commissario di Sorical – trasformò nel 2011 la società Arin spa con socio unico il Comune, in azienda speciale per mera operazione propagandistica. Una scelta che, a distanza di quasi 10 anni, si è dimostrata infelice perché non in grado di dare ai cittadini napoletani un servizio idrico integrato efficiente.Gli stessi amministratori ammettono che l’azienda in questi anni non ha fatto gli investimenti necessari per l’impossibilità di accedere a fonti di finanziamento. Così come le dimissioni in massa negli anni scorsi per il mancato finanziamento da parte del Comune, dimostrano che la società non è in grado di reggersi con la tariffa così come stabilisce la legge italiana”.
Puntuale è arrivata la replica di Cataldo Calabretta Commissario liquidatore Sorical Spa, la società che gestisce il servizio idrico in Calabria: il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, vorrebbe esportare in Calabria e nel resto d’Italia il modello di gestione del servizio idrico di Napoli. Saremmo felici di accoglierlo se quel modello fosse efficace ed efficiente, ma così non è. Approvare i bilanci con 5 anni di ritardo come ha fatto di recente, non è un buon biglietto da visita – scrive Calabretta. “De Magistris, appeno eletto sindaco, – rileva il commissario di Sorical – trasformò nel 2011 la società Arin spa con socio unico il Comune, in azienda speciale per mera operazione propagandistica. Una scelta che, a distanza di quasi 10 anni, si è dimostrata infelice perché non in grado di dare ai cittadini napoletani un servizio idrico integrato efficiente.Gli stessi amministratori ammettono che l’azienda in questi anni non ha fatto gli investimenti necessari per l’impossibilità di accedere a fonti di finanziamento. Così come le dimissioni in massa negli anni scorsi per il mancato finanziamento da parte del Comune, dimostrano che la società non è in grado di reggersi con la tariffa così come stabilisce la legge italiana”.
E ancora: “De Magistris, quando parla del suo modello gestionale di acqua pubblica, omette di dire tante cose a partire dal fatto che Abc Napoli si occupa solo della distribuzione dell’acqua potabile nella città di Napoli e il subentro nella gestione della fognatura è avvenuto solo di recente. Dimentica di dire che in massima parte, l’acqua che viene distribuita dalle reti di Abc è fornita da Acqua Campania spa. Infine, omette di dire, la cosa ancora più grave, che gli amministratori di Abc Napoli hanno presentato il 19/11/2018 una memoria alla Camera dei deputati dove è iniziato l’esame di due progetti di legge di riforma della governance del servizio idrico, rispettivamente a firma Federica Daga (M5S) e Chiara Daga (Pd), con la quale mettono nero su bianco l’impossibilità a gestire il servizio idrico con le norme attuali delle aziende speciali. In pratica i vertici di Abc chiedono gli strumenti giuridici e gestionali delle Spa a controllo pubblico e continuare a definirsi “aziende speciali”. Tutto ciò è la certificazione che la proposta di De Magistris è puramente demagogica e non fa gli interessi dei cittadini napoletani, calabresi e italiani. Se c’è un modello a cui la Calabria deve ispirarsi sicuramente è quello pugliese e di altre regioni, anche del Sud, non certo quello fallimentare del sindaco di Napoli”.