Decollo Ter, riconosciuta l’ingiusta detenzione ad un imputato: risarcimento da 227mila euro

Lo ha stabilito la Corte di appello di Catanzaro che ha accolto l'istanza difensiva per l'uomo ingiustamente detenuto per un anno

La Corte di appello di Catanzaro ha condannato lo Stato a risarcire D.M. della somma di 227mila euro a titolo di ingiusta detenzione. D.M nell’ambito del processo “Decollo Ter ” aveva sofferto un anno di custodia cautelare in carcere salvo poi essere assolto con ampia formula terminativa dal Tribunale di Vibo Valentia, dopo un calvario giudiziario durato 10 anni. All’atto dell’assoluzione il Tribunale di Vibo Valentia aveva rilevato come già dall’interrogatorio di garanzia l’imputato aveva ampiamente chiarito la sua posizione.

Riconosciuto il danno all’immagine

Riconosciuto il danno all’immagine

D.M., assistito dall’avvocato Vitaliano Leone, ha quindi agito contro lo Stato per ottenere la riparazione per l’ingiusta detenzione subita. Il legale nel suo ricorso aveva evidenziato come il provvedimento cautelare, unitamente alla lungaggine del processo, aveva inferto un durissimo danno all’imputato che all’epoca dei fatti rivestiva un ruolo di primissimo piano a livello internazionale. Oggi quindi la Corte di Appello di Catanzaro ha riconosciuto il diritto di D.M. ad essere risarcito di tutti i patimenti subiti che con questa pronuncia ha riconosciuto anche il danno all’immagine derivante dallo strepitus fori per il clamore internazionale dell’arresto così come l’avvocato Vitaliano Leone aveva richiesto e dimostrato.

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