di Antonio Battaglia – Una città con una rete viaria che pare una groviera. È un eufemismo dire che le strade di Catanzaro sono disastrate. In alcune zone, anche centrali, il manto d’asfalto è sostituito da buche di varie e notevoli dimensioni. Quasi dei crateri lunari, pericolosissimi per chi va in moto e per chi usa l’automobile, con gli autisti costretti a gimcane ed equilibrismi che possono diventare fatali. La gente si lamenta, protesta, ma la situazione non cambia. Segno, triste, dei tempi che viviamo. Per rendersi conto di una situazione al limite della tolleranza basta fare un giro della città: tante le situazioni di pericolo, dal centro alla periferia della città. Da Nord a Sud, da Est ad Ovest, dal “salotto” alla periferia: un viaggio nei quartieri Lido e Aranceto, in via Lucrezia della Valle o in via Fares è sufficiente per regalare un’altra cartolina impietosa del capoluogo di regione.
Decine e decine di vie oggi sembrano coperte piene di toppe con enormi voragini che distruggono e sconquassano pneumatici e sospensioni. Se paragoniamo la città ad una abitazione, le strade ne sono il pavimento: la cura con cui manuteniamo i nostri parquet, tuttavia, non è la stessa degli amministratori pubblici nei riguardi delle vie cittadine. E questo non produce solo guasti alla bellezza, ma anche alla sicurezza pubblica. E sia da Nord che da Sud, limitarsi a sistemare i tratti danneggiati non è sufficiente: occorrerebbe, piuttosto, revisionare le modalità con cui vengono costruite le strade, adottando le migliori tecnologie a disposizione per tutelare l collettività. D’altronde a Catanzaro servirebbero tante cose: risorse, proposte, amministratori adeguati perché onesti e capaci. Tutte cose necessarie che però risulterebbero inutili in assenza di un progetto. E questo è il cuore del problema di cui pochi, probabilmente, sono disposti a farsi carico.
Decine e decine di vie oggi sembrano coperte piene di toppe con enormi voragini che distruggono e sconquassano pneumatici e sospensioni. Se paragoniamo la città ad una abitazione, le strade ne sono il pavimento: la cura con cui manuteniamo i nostri parquet, tuttavia, non è la stessa degli amministratori pubblici nei riguardi delle vie cittadine. E questo non produce solo guasti alla bellezza, ma anche alla sicurezza pubblica. E sia da Nord che da Sud, limitarsi a sistemare i tratti danneggiati non è sufficiente: occorrerebbe, piuttosto, revisionare le modalità con cui vengono costruite le strade, adottando le migliori tecnologie a disposizione per tutelare l collettività. D’altronde a Catanzaro servirebbero tante cose: risorse, proposte, amministratori adeguati perché onesti e capaci. Tutte cose necessarie che però risulterebbero inutili in assenza di un progetto. E questo è il cuore del problema di cui pochi, probabilmente, sono disposti a farsi carico.
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