Le immagini parlano da sole. E restituiscono la fotografia di una città che continua a essere ostaggio dei rifiuti. A Catanzaro continua a imperversare il littering, cioè l’abbandono deliberato e incontrollato di rifiuti (da quelli di piccole dimensioni fino ai frigoriferi) in campagna, lungo i cigli delle strade, sotto i cavalcavia. Si tratta, d’altronde, di una storia che va avanti da tanto tempo: gli incivili abbandonano scarti di ogni tipo e nessuno va a rimuoverli. Ma, soprattutto, non c’è nessuno che riesca a prendere un provvedimento definitivo a tutto questo degrado. Basta fare un giro per le più note vie della città per scovare un paio di situazioni anomale, disarmanti, che lasciano a bocca aperta.
Oltre alle erbacce estese ed elevate in maniera paurosa, fattore di pericolo per la salute dei residenti, si possono agevolmente osservare anche divani, mobili e addirittura water abbandonati a ridosso della strada. L’ennesima cartolina impietosa del capoluogo di regione non piace alla gente onesta che, con grande senso civico, si adopera per vedere il capoluogo di regione pulito e decoroso. E non piace perché il degrado e lo scempio sono opera degli stessi cittadini.
Oltre alle erbacce estese ed elevate in maniera paurosa, fattore di pericolo per la salute dei residenti, si possono agevolmente osservare anche divani, mobili e addirittura water abbandonati a ridosso della strada. L’ennesima cartolina impietosa del capoluogo di regione non piace alla gente onesta che, con grande senso civico, si adopera per vedere il capoluogo di regione pulito e decoroso. E non piace perché il degrado e lo scempio sono opera degli stessi cittadini.
Le diverse responsabilità
“Nei venti anni della precedente gestione è successo di tutto e di più ma ciò non importava a nessuno, ora Fiorita sta cercando di metterci una pezza. I primi incivili, in ogni caso, siamo noi cittadini: è anche nostra la colpa” afferma un cittadino, affiancato da un altro che invece scarica la colpa sull’amministrazione comunale: “La gestione della città spetta a loro, ma la nuova gestione è un po’ blanda. Dovrebbero rendersi conto di ciò che gli sta attorno”. Qualcuno sottolinea che l’educazione dovrebbe partire dai genitori, mentre qualcun altro motiva lo scempio affermando che “il cittadino si sente abbandonato e poi fa il peggio di sé”.