“Delitto di Natale”: avrebbe aiutato le cosche a uccidere il fratello del pentito, rinviato a giudizio

Sono quattro le persone accusate di omicidio premeditato aggravato dall’associazione mafiosa, porto e detenzione illegale di armi

Ad Ancona è stato rinviato a giudizio Rocco Versace, 55 anni, di Taurianova (Reggio Calabria), accusato di complicità nell’omicidio di Marcello Bruzzese, fratello del collaboratore di giustizia Girolamo Biagio Bruzzese, avvenuto a Pesaro, il 25 dicembre 2018. Il processo per lui si aprirà il 14 dicembre davanti alla Corte d’Assise di Pesaro. La decisione del gup di Ancona Francesca Pizii è arrivata oggi. Per l’accusa Versace avrebbe aiutato la ‘ndrangheta a pianificare il delitto. La Procura distrettuale antimafia di Ancona, con la procuratrice capo Monica Garulli e i pm Paolo Gubinelli e Daniele Paci, aveva chiesto il processo per tutti e tre i presunti responsabili del “delitto di Natale”, affiliati alla cosca calabrese Crea di Rizziconi. Oltre Versace, anche Francesco Candiloro, 43 anni, di Polistenia, e Michelangelo Tripodi, 44 anni, di Vibo Valentia. Per tutti l’accusa è di omicidio premeditato aggravato dall’associazione mafiosa, porto e detenzione illegale di armi. Candiloro e Tripodi sono ritenuti dagli inquirenti gli autori materiali dell’omicidio.

Le indagini sull’omicidio Bruzzese

Le indagini sull’omicidio Bruzzese

A condurre le indagini erano stati i Ros di Ancona, guidati dal magg. Francesco D’Ecclesiis. Versace non ha fatto richieste di riti alternativi, gli altri due procederanno con l’abbreviato e la discussione inizierà il 15 dicembre. Sarà un abbreviato secco per Tripodi (difeso da Vincenzo Trungadi) e, invece, condizionato all’espletamento di una visita oculistica per Candiloro (avvocato Fausto Bruzzese). Ciò purché, secondo gli investigatori, Candiloro indossava, al momento del delitto, parka, berretto e sciarpa ma non gli occhiali da vista come sostenuto. L’imputato non sarebbe stato avvezzo nemmeno a portare lenti a contatto. Per la difesa, quello indicato come uno dei killer non sarebbe Candiloro. Versace, video-collegato dal carcere di Nuoro dov’è detenuto, è difeso dall’avvocato Pasquale Loiacono.

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