di Luana Costa
Nonostante il governatore, Mario Oliverio, si sia più volte detto disinteressato a trovare un’accordo sui manager che, nei fatti, andranno a sostituire i commissari da lui stesso individuati alla guida delle aziende sanitarie e ospedaliere regionali nella contestatissima riunione di giunta dello scorso gennaio, il commissario Saverio Cotticelli ha ugualmente questa mattina adempiuto al suo dovere. In una nota divulgata dalla struttura commissariale si è, infatti, reso pubblico il deposito della lista “in busta chiusa” contenente i sei nominativi di altrettanti professionisti individuati dal tandem commissariale d’intesa con la ministra della Salute, Giulia Grillo. Non si tratta più, dunque, d’indiscrezioni ma nemmeno di notizie ufficiali dal momento che la proposta dovrà essere passata al vaglio del governatore prima di trovare definitiva applicazione.
Nonostante il governatore, Mario Oliverio, si sia più volte detto disinteressato a trovare un’accordo sui manager che, nei fatti, andranno a sostituire i commissari da lui stesso individuati alla guida delle aziende sanitarie e ospedaliere regionali nella contestatissima riunione di giunta dello scorso gennaio, il commissario Saverio Cotticelli ha ugualmente questa mattina adempiuto al suo dovere. In una nota divulgata dalla struttura commissariale si è, infatti, reso pubblico il deposito della lista “in busta chiusa” contenente i sei nominativi di altrettanti professionisti individuati dal tandem commissariale d’intesa con la ministra della Salute, Giulia Grillo. Non si tratta più, dunque, d’indiscrezioni ma nemmeno di notizie ufficiali dal momento che la proposta dovrà essere passata al vaglio del governatore prima di trovare definitiva applicazione.
La lista
All’appello mancano, per ora, solo le indicazioni riguardanti l’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, guidata dall’unico direttore generale, Giuseppe Panella, rimasto in sella dopo l’approvazione del decreto Calabria e l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, sciolta per infiltrazioni mafiosi. All’a guida dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia è stato indicato Gianluigi Scaffidi, 68 anni, l’Asp di Cosenza avrà come commissario Antonino Candela, palermitano di 54 anni, mentre per l’Azienda Ospedaliera di Cosenza è stata indicata Giuseppina Panizzoli di Bergamo, 53 anni. L’Asp di Catanzaro sarà affidata a Renzo Alessi, padovano di 64 anni. Per l’Asp di Crotone è previsto l’ingresso come commissario di Gilberto Gentili, 61 anni di Pesaro. Per la gestione dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria è in arrivo il tarantino Massimo Annicchiarico, 61 anni. L’altra donna in elenco è la romana Isabella Mastrobuono che guiderà l’azienda ospedaliera universitaria Mater Domini di Catanzaro. Tuttavia, il via libera definitivo su quest’ultimo nominativo arriverà solo al termine di un confronto da avviare con il rettore dell’università Magna Grecia di Catanzaro.
Oliverio tira dritto
A stretto giro è giunta la reazione del governatore Mario Oliverio: “Ho già espresso, in occasione della audizione con la Commissione competente della Camera dei Deputati la nostra netta valutazione preoccupata e negativa su detto Decreto Legge. Ho detto in quella sede istituzionale che non siamo interessati a nomine ma alla qualificazione ed al rafforzamento dei servizi sanitari. Necessità che non trova spazio nel Decreto Legge. Oggi per coprire una spregiudicata operazione di potere si chiede un parere trasmettendo un elenco di nomi (d’altronde questo è il senso della trasmissione di un elenco di nomi e non già la ricerca di una intesa) sui quali maldestramente si pensa di camuffare un coinvolgimento della Regione. Il Governo ed il Ministro Grillo – ha aggiunto Oliverio – si sono assunti la responsabilità di estromettere la Regione con un atto incostituzionale. Si eviti la farsa e si risponda ai calabresi con atti concreti in direzione del superamento di una situazione inaccettabile. Il nostro unico interesse è dare alla Calabria servizi sanitari qualificati per la tutela e la cura della salute dei calabresi. Nell’elenco – ha concluso Oliverio – c’è la conferma di quanto ho denunciato davanti alla Commissione della Camera dei deputati sulla mortificazione delle professionalità calabresi (sono tutti, tranne uno, esterni alla nostra regione) e l’aumento, a giustificazione di tale operazione, di 50 mila euro al mese di indennità più 20 mila euro di spese per le missioni”.