Depuratore di Catanzaro, Scalise: “Vi spiego perché è indifferibile l’intervento sull’impianto”

Le conseguenze delle attuali criticità, secondo l'assessore, "pesano, in termini di forti disagi, sulla collettività e in special modo sui residenti nel quartiere Lido"
Depuratore di località Verghello a Catanzaro

“Il depuratore di Località Verghello, a servizio della città di Catanzaro, risale al 1984 ma dovrà continuare ancora a svolgere le sue funzioni per un tempo plausibilmente non breve. Si tratta di un impianto non solo oggettivamente obsoleto, ma che necessita di un intervento che elimini le attuali criticità, le cui conseguenze pesano, in termini di forti disagi, sulla collettività e in special modo sui residenti nel quartiere Lido”. Lo scrive in una nota l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Raffaele Scalise.

Gli interventi previsti

Gli interventi previsti

Il componente dell’esecutivo guidato da Nicola Fiorita prosegue: “Il progetto che lo riguarda è esecutivo dallo scorso febbraio, ma l’amministrazione vi ha lavorato fin da ottobre 2022. Lo ha fatto di concerto con il commissario, poiché i lavori che si andranno a realizzare sono complementari a quelli di cui, al contempo, si occuperà il suo ufficio. Il nostro progetto prevede interventi di efficientamento e manutenzione straordinaria, suddivisi in due lotti funzionali (il primo facente parte di questa progettazione esecutiva) e ha tra i suoi principali obiettivi il rispetto della normativa in vigore in termini di limiti di emissione; l’adeguamento del servizio alla collettività; la soluzione delle criticità insistenti in impianto; il miglioramento della tutela del corpo idrico ricettore”.

Migliorare le prestazioni del depuratore di Verghello

Nello specifico, secondo Scalise, “questo progetto sviluppa una soluzione che consentirà di migliorare le prestazioni del depuratore di Verghello attraverso la realizzazione di interventi manutentivi sulle unità di pretrattamento, di disinfezione e attraverso il miglioramento della linea fanghi. In più, sarà possibile massimizzare la semplicità gestionale, in modo da non richiedere il presidio dell’impianto e limitare la presenza del personale ai soli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; minimizzare i costi di gestione associati ai consumi energetici e di reagenti chimici, allo smaltimento dei fanghi e alle attività di manutenzione; identificare e predisporre, già in questa fase, aree e layout per consentire un futuro incremento di potenzialità dell’impianto”.

La configurazione di quest’ultimo e le aree di pertinenza, a giudizio di Scalise, “consentono di effettuare tutte le opere di adeguamento necessarie alla completa messa a norma della struttura risolvendo in via definitiva tutti i problemi di funzionalità in relazione alla produzione di effluenti conformi alle caratteristiche qualitative prescritte dalle norme vigenti”.

Separate l’attività di cantiere da quella di gestione

“Gli interventi di adeguamento dovranno essere eseguiti per fasi successive, approntando di volta in volta tutti gli accorgimenti necessari a ridurre al minimo le interferenze e i ritardi sui lavori. Per minimizzare gli impatti della realizzazione delle nuove opere sulla normale gestione dell’impianto di depurazione è stato deciso di separare, per quanto possibile, l’attività di cantiere da quella di gestione dell’impianto stesso, che rimarrà in funzione per tutta la durata dei lavori. In alcuni brevi momenti – precisa Scalise – si avrà l’indisponibilità di alcune sezioni; in particolare nel caso di lavorazioni strutturali, di connessione idraulica (tra opere esistenti ed opere di progetto) e lavorazioni sugli impianti elettrici che richiedono la disconnessione dell’alimentazione elettrica oltre che dalla realizzazione delle nuove sezioni”.

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