Il garante metropolitano dei diritti delle persone private della libertà personale Paolo Praticò denuncia lo strazio di un detenuto in un carcere reggino. “Desidero portare all’attenzione pubblica il caso di un detenuto disabile psichiatrico ristretto presso il carcere di via San Pietro a Reggio Calabria. Il soggetto in questione – spiega Praticò – versa in uno stato di totale degrado, vivendo seminudo tra i propri escrementi che per quanto ripuliti periodicamente dal personale addetto, tuttavia non è sufficiente a consentirgli una detenzione normale”.
Le urla e la sofferenza del detenuto
Le urla e la sofferenza del detenuto
“Le urla lamentose si avvertono da tutti i reparti. Il personale sanitario e gli agenti penitenziari – chiarisce Praticò – fanno il possibile per contenerlo ma risulta inutile, è stato chiesto il trasferimento in una struttura adeguata, anche dal sottoscritto, con spirito di collaborazione e per evitare eventi infausti piuttosto che accertare responsabilità successive. La risposta è stata che appena si libererà il posto verrà trasferito e questo dura da circa sei mesi. Si fosse trattato di una bestia si sarebbero mobilitate le associazioni animaliste con sit-in e manifestazioni di protesta varie ma, si tratta solo di un essere umano e perciò può essere lasciato marcire. Questo ufficio ha deciso di fare un esposto alla Procura della Repubblica perché accerti eventuali responsabilità e di costituirsi parte civile nel caso venissero individuate o la situazione dovesse precipitare”.