di Raffaella Salamina – Garantire il salario minimo europeo; adottare misure di sostegno per il ceto medio e per le famiglia; avviare la lotta ai grandi evasori; fermare le politiche di austerity ed incentivare gli investimenti per uno sviluppo reale. Questo il programma per le europee illustrato dal vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio sul palco del Teatro A. Tieri di Cosenza. Arriva puntuale all’appuntamento e ad attenderlo una folla di sostenitori ma anche di manifestanti. Solo quattrocento posti a sedere per ascoltare il Vicepremier e così molti cittadini sono rimasti fuori. Infelice, dunque, la scelta di organizzare l’incontro, a Cosenza, in un teatro invece di scegliere una piazza. Il protocollo e le misure di sicurezza hanno lasciato la gran parte dei cittadini alla porta e questa ha suscitato non pochi malumori. Ad accompagnarlo Laura Ferrara, eurodeputata uscente del M5s e candidata alle europee nella Circoscrizione Sud insieme ai candidati sindaco delle liste del Movimento 5 Stelle in Calabria. Un incontro coordinato dalle deputate Dalila Nesci ed Elisa Scutellà con loro la deputata Anna Laura Orrico. Grande assente Nicola Morra, Presidente della Commissione antimafia. Un in bocca al lupo ai candidati alle europee del movimento e ai candidati a sindaco calabresi. Luigi Di Maio prende la parola e dal palco snocciola i suoi cavalli di battaglia: lo Spazzacorrotti, il Reddito di Cittadinanza, Quota 100, l’abolizione dei vitalizi. I provvedimenti che in questo primo anno di governo sono stati realizzati- così spiega – per tamponare le emergenze sociali più urgenti e creare una rete di protezione per i più deboli
E all’indomani dell’esito della Cassazione che definisce immotivato l’obbligo di dimora del Presidente Oliverio per l’inchiesta “Lande Desolate”, Di Maio nonostante tutto resta sulla sua posizione: ”Zingaretti avrebbe fin dalla prima inchiesta dovuto espellerlo”. Non ci gira troppo intorno: “La vera grande emergenza del Paese resta la corruzione” e ribadisce l’importanza del Decreto Sanità Calabria. “Uno strumento che riconsegnerà – promette – la sanità ai calabresi”.
E all’indomani dell’esito della Cassazione che definisce immotivato l’obbligo di dimora del Presidente Oliverio per l’inchiesta “Lande Desolate”, Di Maio nonostante tutto resta sulla sua posizione: ”Zingaretti avrebbe fin dalla prima inchiesta dovuto espellerlo”. Non ci gira troppo intorno: “La vera grande emergenza del Paese resta la corruzione” e ribadisce l’importanza del Decreto Sanità Calabria. “Uno strumento che riconsegnerà – promette – la sanità ai calabresi”.