Il rimpasto può attendere e non sembra più una necessità impellente per Nicola Fiorita. Superate le Forche Caudine del bilancio, altri segnali importanti per il sindaco di Catanzaro sono arrivati dal Consiglio comunale che ha dato il via libera all’acquisizione al patrimonio pubblico dell’ex Cinema Orso, una pratica portata avanti compattamente e convintamente dal Partito democratico e da Cambiavento, passata con 21 voti favorevoli e 5 astensioni (LEGGI QUI). Due i dati politici venuti fuori nel corso della lunga e articolata discussione: la spaccatura dell’opposizione e la conferma del sempre più possibile riavvicinamento di Valerio Donato al centrosinistra.
La spaccatura dell’opposizione
La spaccatura dell’opposizione
Il voto in Aula ha visto Forza Italia optare per l’astensione e la Lega per il sì alla delibera di prelazione dell’acquisto della struttura. Posizioni differenti che mostrano lo sfilacciamento di un’opposizione passata dalla maggioranza solo nella forma alla minoranza anche nella sostanza. Una frammentazione che alimenta la forza di Fiorita e compagni con i quali dialogano ormai neanche più velatamente Valerio Donato e il gruppo di Rinascita. E’ il frutto di un ponte costruito in queste settimane dai vertici del Partito democratico, soprattutto dall’ala “governista” rappresentata da Giusi Iemma e Fabio Celia, rispettivamente la presidente regionale del Partito (non una qualsiasi) e il capogruppo dem in Consiglio comunale nonché segretario cittadino. Così se il Cinema Orso spacca l’opposizione in più fronti, ricompatta l’area del centrosinistra tradizionale con Donato che inizia a strizzare l’occhio a Fiorita e, sostanzialmente, resta organico al centrodestra solo per il posto che occupa in Consiglio comunale insieme ai suoi due fedelissimi Gianni Parisi e Stefano Veraldi, oggi più lontani da Polimeni e Riccio, più vicini ai banchi della maggioranza.
Il nuovo scenario possibile
Il prossimo passo è però il più difficile: mettere insieme allo stesso tavolo quello che, per molti osservatori, sarebbe una sorta di “sindaco-ombra”, ovvero Antonello Talerico, e l’ex leader dell’opposizione al governo Fiorita, ovvero Valerio Donato. E qui che l’ala “governista” del Partito democratico catanzarese si distanzia da quella “movimentista” guidata dall’ex sardina Jasmine Cristallo, oggi in direzione nazionale al fianco dell’attuale segretaria nazionale Elly Schlein che, più semplicemente, vorrebbe sostituire il gruppo Talerico con quello di Donato. La matematica però non è un’opinione e senza una reale e convinta adesione di entrambi i due ex candidati a sindaco e dei loro fedelissimi l’anatra rimarrebbe sempre zoppa, per giunta anche sotto ostaggio dei “vecchi” e “nuovi” responsabili, ovvero coloro che si muovono da destra a sinistra e da sinistra a destra per semplice opportunismo personale, non certamente per il bene di Catanzaro. Per disinnescarli occorre lavorare intorno a un nuovo perimetro per la costruzione di quel “campo largo” di lettiana memoria non pienamente realizzato nel corso della campagna elettorale ma nuovamente possibile nell’ambito di un preciso e rinnovato patto per la città dove pratiche come quella del Cinema Orso siano ordinaria amministrazione. L’alternativa? Rimanere sotto scacco dei soliti noti e galleggiare a pelo d’acqua pur di sopravvivere agli alti e bassi di un centrodestra logorato, spaccato, ma ancora vivo.