Diffusero i nomi dei positivi al Covid, assolti due dirigenti dell’Asp di Crotone (NOMI)

E' in corso il dibattimento per altri due imputati coinvolti nella stessa inchiesta: avrebbero divulgato dati sensibili via chat inoltrandoli a terzi
Detenuti Crotone

di Gabriella Passariello-  “Il fatto non costituisce reato”. Si chiude con una sentenza di assoluzione il processo di primo grado nei confronti di Massimiliano Cardamone, 47 anni di Catanzaro e Pietro Luigi Brisinda, 62 anni, residente a San Giovanni in Fiore, giudicati con rito abbreviato. Il gup del Tribunale di Crotone Romina Rizza, accogliendo le argomentazioni difensive dei legali Salvatore Staiano e Vincenzo Cicino per Cardamone e Francesco Santelli per Brisinda, li ha scagionati dai reati di cooperazione nel delitto colposo e rivelazione del segreto di ufficio per fatti verificatisi il 9 e il 22 marzo 2020.

Nessuna rivelazione di dati sensibili coperti da segreto

Nessuna rivelazione di dati sensibili coperti da segreto

Crollano le originarie ipotesi accusatorie secondo cui Brisinda in qualità di direttore dell’Unità operativa complessa di Igiene e Sanità pubblica all’Asp di Crotone, titolare dei dati sensibili relativi alle generalità di persone positive al Covid 19 nella provincia di Crotone e Cardamone, responsabile della protezione dei dati personali dell’Asp della città pitagorica, per negligenza, imperizia, violando leggi, regolamenti, ordini e discipline, avrebbero omesso qualsiasi valutazione dei rischi legati alla gestione dei dati personali delle persone affette da Coronavirus. Non avrebbero predisposto, quindi, procedure di gestione e di trattamento idonee a prevenire il rischio di divulgazione dei dati top secret. E’ in corso invece il dibattimento per altri due imputati, che hanno optato per il rito ordinario, coinvolti nella stessa inchiesta.

“L’elenco dei positivi al Covid inoltrati su whatsapp”

Si tratta di Carlo Altomare, di Catanzaro 46 anni e Fabio Turco, 48 anni di Crotone, che si devono difendere, attraverso i loro avvocati Aldo Truncè e Fabrizio Salvati, dalle accuse di rivelazione e utilizzazione del segreto di ufficio. Per la Procura, il primo, in veste di pubblico ufficiale, definito l’esecutore materiale e Turco quale “extraneus” istigatore, avrebbero rivelato dati personali delle persone risultate positive al Covid, dati che sarebbero dovuti restare segreti. In particolare Altomare quale esercente la professione sanitaria e componente della task force costituita all’interno dell’ospedale di Crotone per la gestione del rischio pandemico legato alla diffusione del virus Covid 19, “avendo in ragione del suo ufficio, la disponibilità dell’elenco dei soggetti risultati positivi al Covid, violando i doveri inerenti la funzione e il codice deontologico”, avrebbe rivelato a Turco i dati personali da quest’ultimo richiesti, inviando tramite whatsapp il file contenente l’elenco, successivamente inoltrato dallo stesso Turco a terzi.

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