Peggio di così era davvero difficile fare. La Vibonese sprofonda sempre più giù in classifica, colpita e affondata dal Foggia. Più per demeriti propri che per meriti degli avversari. Gaetano D’Agostino dà il peggio di sé stesso sbagliando completamente la formazione e tornando alla difesa a quattro. Zeman ringrazia e all’intervallo è già avanti di quattro gol. Inutili i correttivi apportati in avvio di ripresa con il ritorno al 3-5-2. Bellini accorcia le distanze, Golfo su rigore (il primo concesso alla Vibonese in questa stagione) quasi riapre la partita ma la reazione dei rossoblù sbatte sul clamoroso palo colpito da Grillo che fa tremare tutto la Zaccheria. Poi Vergara commette la solita sciocchezza domenicale: prima sbaglia un disimpegno e poi tocca la palla con il braccio in piena area di rigore. Dagli undici metri Curcio non sbaglia e il Foggia chiude la partita con il punteggio di cinque reti a due. Ottavo risultato utile consecutivo per i Satanelli, peggiore sconfitta stagionale per i rossoblù. Peggio di così solo a Francavilla Fontana un paio di stagioni fa nel famoso 6-2 rifilato alla Vibonese allora allenata da Modica, ironia della sorte l’allievo principale di Zdenek Zeman.
Primo tempo
Primo tempo
D’Agostino sorprende tutti e si presenta al cospetto del Foggia con il 4-3-1-2. Difesa bloccata con Polidori e Mahrous sulle fasce, Risaliti e Vergara centrali. Cattaneo viene spostato trequartista e in regia c’è Gelonese. L’inizio fa ben sperare con la Vibonese che gioca a viso aperto affacciandosi con coraggio in avanti. Al primo vero affondo però il Foggia passa in vantaggio. Truzzo infila in diagonale Marson dopo una bella combinazione che manda in tilt Vergara e Mahrous, poco coperti da un centrocampo fatto di burro. L’assist è dell’ex di turno Petermann che gioca una signora partita e che avvia anche l’azione del secondo gol. Lo firma un altro ex Chievo, l’esterno sinistro Nicoletti che con un altro diagonale batte Marson per la seconda volta. Inizia il tracollo mentale per i rossoblù completamente fuori partita. Ferrante cala il tris al 38′ e il poker lo firma Curcio al 43′ con un grandissimo tiro dalla distanza che non da scampo al portiere friulano.
Secondo tempo
In avvio di ripresa D’Agostino torna sui suoi passi: 3-5-2 con Senesi e Grillo sugli esterni, Ngom in attacco al posto di Sorrentino. Inizia un’altra partita ma la sveglia rossoblù è tardiva. Bellini accorcia le distanze sfruttando una dormita della difesa di casa. Il Foggia arretra il baricentro convinto di aver ormai vinto e porta i remi in barca. La Vibonese invece tira fuori l’orgoglio e si procura anche un calcio di rigore che Golfo realizza spaventando Zeman. D’Agostino inizia a credere nella rimonta e spinge i suoi ad attaccare. La pressione sembra trasformarsi in un assedio. Grillo colpisce un palo clamoroso e sulla ribattuta Ngom non centra la porta da pochi passi pressato da un difensore. La “remuntada” fallisce quando capitan Vergara commette il fallo da rigore che Curcio trasforma nel cinque a due. E’ l’episodio che piega definitivamente le gambe ai rossoblù. Golfo prima e Ngom poco dopo provano a riaprire un match ormai segnato. Non c’è gloria e al triplice fischio finale arriva una sconfitta che alimenta rimpianti e polemiche. (mi.fa.)